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Delta Force Black Hawk Down

Post n°2 pubblicato il 22 Settembre 2012 da venditaogeti0915

Delta Force Black Hawk Down: Team Sabre Uno dei migliori film di guerra degli ultimi anni è stata la fonte di ispirazione per Delta Force Black Hawk Down, apprezzato sparatutto arcade uscito lo scorso anno su PC. Cavalcando l'onda del successo di quella prima uscita, Novalogic offre un primo aggiornamento che sposta l'attenzione nel futuro e vede protagonisti i reparti SAS oltre alla famosissima Delta Force. Delta Force Black Hawk Down: Team Sabre, d'ora in poi solo Team Sabre per comodità, si distacca dal titolo originale nell'ambientazione, ma ne conserva tutte le caratteristiche-chiave. La prima uscita, per chi se la fosse persa, ricreava una situazione storica realmente accaduta: la guerra in Somalia e gli scontri tra milizia e truppe scelte statunitensi, che avevano insanguinato l'autunno del 1993 (evento narrato anche nell'omonimo film). Qui, al contrario, si passa dalla realtà delle guerra africana a uno scenario bellico fittizio, sebbene collegato alla situazione geo-politica contemporanea. Essenzialmente, Team Sabre si installa "sul" titolo originale modificando la grafica dei menu, ma integrandosi perfettamente con le missioni della prima uscita. Di fatto, è sufficiente selezionare la campagna per giocatore singolo, quindi avremo la scelta tra lo scenario originale in Somalia o due nuove missioni: Colombia e Iran. La prima delle nuove campagne vede schierate le truppe scelte della Delta Force contro un signore della droga colombiano, tale Antonio Paulo, impegnato nei consueti traffici a base di cocaina e altre varianti di droghe illegali. Queste missioni seguono un canovaccio standardizzato per il genere degli sparatutto in prima persona, spaziando da scontri aperti a recupero di prove, con alcune varianti che si inseriscono dinamicamente durante l'incarico (tramite obiettivi che il quartier generale segnale durante lo svolgimento del compito preposto). Lo scenario ambientato in Iran prende una direzione leggermente più "undercover" mettendoci nei panni dei SAS inglesi o della stessa Delta Force, in missioni spionistiche atte a ribaltare i centri nevralgici del terrorismo attorno a postazioni di estrazione petrolifera nel medio oriente. Le differenze, anche qui, sono prettamente di natura estetica (ambientazione e nemici) poiché l'unico comandamento valido rimane il solito: sparare a tutto ciò che si muove, evitando che gli avversari ci usino per fare pratica di mira. Per quanto riguarda le novità nell'arsenale disponibile, troviamo alcune new entry sul lato delle armi leggere, come il nuovo fucile mitragliatore G36, di origine tedesca ma molto apprezzato dall'esercito statunitense. Parlando di uno sparatutto arcade, non aspettatevi grandi differenze tra un'arma e l'altra, sebbene vengano rispettate le qualità di ogni esemplare (lo stesso G36 risulta velocissimo nel rateo di fuoco, e indubbiamente più preciso del classico M-16). Gli sviluppatori hanno pensato di allargare i veicoli "comparsa", ovvero i mezzi (non guidabili) che vedremo in azione sul campo. Ora si notano imbarcazioni di varia natura a fianco dei classici fuoristrada Humvee, o degli immancabili Black Hawk. L'insieme di questi elementi dona maggiore varietà all'impatto scenografico, già diverso dalla prima versione grazie al contorno naturale: giungla per lo scenario colombiano e mare aperto per quello iraniano. Il titolo originale, repetitia juvant, si era imposto per un giusto mix di frustrazione e divertimento, arricchito dagli ovvi rimandi (sebbene non ufficiali) alla pellicola di Ridley Scott. Purtroppo, questo elemento viene a mancare nel mission pack, che deve sostenersi unicamente attraverso il gameplay e un equilibrio molto più traballante dell'esperienza per singolo giocatore. Tradotto in parole di uso corrente, morire è troppo facile in Team Sabre, a tutti i livelli di difficoltà e per le ragioni più varie, che spesso sono legate direttamente al design poco ragionato delle missioni. Non è raro dover percorrere veri e propri "canali" tappezzati di nemici che vi bersagliano a suon di RPG (lanciarazzi), continuando a morire per decine di tentativi fino a quando non verrà memorizzata l'esatta sequenza delle loro apparizioni. Questo inconveniente si verificava anche in Black Hawk Down, ma solo nelle parti finali del gioco e solo per frazioni di tempo relativamente brevi, mentre qui sono tutte le missioni a utilizzare una struttura pesantemente lineare. Inoltre, i problemi dell'intelligenza artificiale sembrano aumentati con il passaggio a scenari più aperti, o comunque non urbani. Talvolta, potremo incontrare nemici che ci voltano le spalle a pochi metri di distanza, o che riescono a colpirci pur essendo al di là di una pare

 
 
 
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