Dike

Post N° 118


REVISIONE DEGLI ESTIMI CATASTALI: EQUITA' FISCALE O ALTRA STANGATA? Conoscete il proverbio secondo cui “una caramella tira l’altra”?E’ un proverbio molto caro al nostro Governo, soprattutto in materia fiscale, dove potrebbe anche essere applicato con una piccola, ma non insignificante, variante: “una tassa tira l’altra”.Tra le tante occupazioni e preoccupazioni di questo nostro Paese passa in sordina, forse volutamente, quella della revisione degli estimi catastali, cui il Governo sta da tempo lavorando con alacrità, nel tentativo di porre un argine all’evasione fiscale. Del resto il Vice Ministro dell’Economia Vincenzo Visco pare riesca a bollarci solo come dei potenziali evasori fiscali.La revisione degli estimi catastali che il governo Prodi sta per attuare provocherà una vera e propria stangata Ici su almeno 3 milioni di case. Ed è l’ennesima stangata di un Governo che tanto decanta nei suoi proclami elettorali di volersi proporre come paladino della giustizia sociale.Ricordate quando in campagna elettorale Prodi, infastidito dalle affermazioni dell’allora ministro Tremonti sulla politica fiscale dell'Unione, diceva che i suoi avversari politici della Cdl  "sul fisco si comportano da delinquenti politici”  e precisava: "lo dico con chiarezza, noi non metteremo tasse sulla casa, per le imprese, sulle nostre famiglie e sui risparmi”?Ora capiamo come stanno veramente le cose!Non bastava il grande fratello “viscale” con tutta quella serie di adempimenti che ci impone per dimostrare al Fisco che siamo dei bravi e onesti contribuenti; non bastava che, dopo averci fatto pagare la tassa sull’Europa per l’introduzione dell’euro (comprese monetine grandi come un chicco di grano), ora ci vengano a dire che per pagare un professionista non dobbiamo più usare i contanti;  non bastava la tassazione sulle rendite, che poi in definitiva è una tassazione su Bot e Cct, che sono le uniche rendite davvero certe nel panorama incerto della rendite finanziarie. Non bastava tutto questo! Il nostro Governo  adesso vuole anche aumentare le tasse sulla casa.L’obiettivo della nuova operazione bellica sugli estimi catastali (uso questa espressione perché ormai a sinistra la guerra non è più un tabù) è quello di adeguare i valori catastali degli immobili, rimasti bloccati da anni, a quelli che sono i valori di mercato  saliti alle stelle negli ultimi anni.Questa manovrina, che tanto manovrina poi non è, perché  interessa 29,7 milioni di immobili censiti a tutto il 2005, è ovviamente diretta ad ottenere maggiori gettiti dall’Ici, imposta comunale sugli immobili, considerato che il valore degli estimi catastali si differenzia di circa il 35% dal valore degli immobili.Il sottosegretario dell'economia Alfiero Grandi (Ds), che per conto del ministro dell'Economia Padoa-Schioppa si occupa di Catasto, a proposito di Ici ieri ha dichiarato: «Le tasse locali sugli immobili hanno bisogno di un margine maggiore d'intervento. In alcuni casi l'Ici dovrebbe poter scendere anche sotto la soglia del 4 e in altri, salire anche oltre l'aliquota massima fissata al 7 per mille». Questo significa che l’Ici potrà subire qualche piccola modifica in diminuzione, ma soprattutto che potrà subire delle modifiche in aumento ed è questa la situazione che maggiormente mi preoccupa, unitamente alla rivalutazione degli estimi catastali.Pare che, per attuare nel migliore dei modi l'operazione di revisione degli estimi, venga reso definitivo, nella finanziaria, il decentramento degli uffici del catasto ai Comuni (siamo nel 2000 ma vogliamo ritornare al 1800): in pratica sarebbero i Comuni a stabilire, oltre all’accertamento dell’imposta e rilascio delle certificazioni o le visure catastali, anche la rivalutazione degli estimi.Considerato che il Comune è proprio il beneficiario della imposizione Ici, suona chiarissimo a tutti che saremmo di fronte ad un altro (uno dei tanti!) vero e proprio conflitto di interessi.Come mai il nostro attuale Presidente del Consiglio e tutti i suoi prodi non ci hanno voluto dire in campagna elettorale che avrebbero ritoccato gli estimi catastali, con conseguente inasprimento dell’Ici? Semplice!Perché avrebbe significato perdere elettori: infatti l’85 percento degli italiani sono proprietari di case, e quindi bastava dire di voler toccare quell’imposta per provocare uno spostamento elettorale;  uno spostamento che magari sarebbe andato a favore di chi aveva dichiarato di voler addirittura abolire l'Ici.E allora non conveniva proprio provocare spostamenti elettorali.Adesso invece non solo ci spostano, ma addirittura ci stangano, con la pretesa di volerci far credere che le stangate sono liberalizzazioni, armonizzazioni, o, come in questo caso, scelte di equità fiscale.Come diceva Abramo Lincoln: “Potrete ingannare qualcuno per sempre. Ma non potrete ingannare tutti per sempre”.