Dike

Post N° 185


IL DENARO È DAVVERO LO STERCO DEL DIAVOLO?Sul sito della US Navy, il 17 novembre 2006, è comparso una sorta di annuncio ("presolicitation notice"), inserito dalla Naval Facilities Engineerinering Command Europe and SouthWest Asia Division Usa, volto ad offrire informazioni ad imprese italiane interessate a concorrere ad un successivo bando per l’ampliamento della base Usa di Vicenza ed, in particolare, per la costruzione di “hotel, parking, dining, post office, laundry, clothing and food shop, maintenance, recreation, storage, and training facilities… access control, fencing, utilities, roads, walkways, and lawns”. Tale annuncio suscitò le ire della stampa di sinistra, che attraverso le pagine dell’Unità, in quei giorni scriveva: “Il governo italiano non ha ancora dato l´autorizzazione all´ampliamento della base di Vicenza. Eppure gli USA vorrebbero già disporne a loro piacimento…” Quella presolecitation suscitò anche una presa di posizione del Ministero della Difesa, che in una nota resa pubblica attraverso un comunicato stampa, scriveva: “L'emanazione di una "presolicitation notice"….è priva del presupposto essenziale: l'assenso da parte del Governo italiano.. Come è stato ribadito più volte in tutte le sedi istituzionali conviene ripetere ancora una volta che a causa delle conseguenze derivanti dall’impatto del nuovo insediamento militare sul territorio coinvolto per il significativo accrescimento della  sua dimensione, il Governo intende assumere la decisione a partire dagli orientamenti espressi dalla comunità locale nelle sedi e attraverso gli strumenti istituzionali previsti. Fino alla decisione del Governo italiano, ogni atto o iniziativa al riguardo è da considerare come interna all’ordinamento statunitense e in quanto tale del tutto priva di rilevanza per l’ordinamento italiano”.Da quell’articolo scritto sull’Unità, dalla nota del Ministero della Difesa, oltre che dalle tante interrogazioni parlamentari che si sono avute in merito alla base Usa di Vicenza, si potrà chiaramente capire che non vi è mai stato alcun accordo segreto Berlusconi-Washington, accordo che il governo Prodi, troppo spesso portato ad aderire a teorie complottiste Made in Berlusconi, ha fabbricato come scarica barile per uscire a faccia pulita, specie di fronte al proprio elettorato, dopo aver dato l’assenso all’ampliamento della base.La presolecitation pubblicata dalla Us Navy scade il 6 marzo 2007, come si può leggere sul sito della Marina statunitense. A fine gennaio verrà lanciato il bando di gara (previa approvazione delle autorità italiane competenti), ed entro una centinaio di giorni verranno assegnati i lavori, che inizieranno entro la fine dell’anno in corso.Le imprese italiane che hanno risposto alla presollecitazione sono una ottantina. Non sto certo ad elencarle qui, ma siccome sono pubbliche, chiunque può andare al seguente sito:                             http://www.esol.navfac.navy.mil/scegliere la versione italiana, cliccare su "Mostra solo", digitare nell'apposito spazio il numero di capitolato:                               N33191-06-R-3229e vedere quali sono tutte le imprese che hanno chiesto di partecipare alle gare di appalto bandite dalla Marina statunitense per lavori alla base di Vicenza.Noterete, così, con gran meraviglia, che le più sollecite ad aderire alla presolicitation (che addirittura si sono iscritte al preavviso di bando nei primissimi giorni dall’uscita dell’annuncio, nonostante il preavviso stesso scada il 6 marzo 2007) sono cooperative rosse. Anzi, sono tre colossi dell’edilizia rossa.Però!La base di Vicenza sicuramente si amplierà. Il governo Prodi ne uscirà salvo, perché ha trovato in Berlusconi un capro espiatorio al suo “sì” all’allargamento della base e perché -se anche la sinistra radicale lo ricatta dicendo che essa voterà no al rifinanziamento della missione in Afghanistan per vendicarsi del suo “si” all’imperialismo americano- sa di poter contare sul voto della Cdl al rifinanziamento della missione di Kabul. La sinistra oltranzista salverà la faccia di fronte al proprio elettorato, sollevando pseudo proteste e votando no al rifinanziamento della missione afgana, e salverà la poltrona grazie al fatto che la Cdl, votando a favore del rifinanziamento della missione di kabul, non farà comunque cadere il governo.E mentre il popolo di Vicenza manifesta contro l’ampliamento della base, i no global e i pacifisti della sinistra raccolgono firme e fanno manifestazioni con lancio di pomodori per fermare l’allargamento della base stessa, le cooperative rosse, per nulla toccate dalle tante proteste dei "compagni", si preparano invece a partecipare fattivamente all’ampliamento della Base usa vicentina e, magari, ad aggiudicarsi qualcuna delle gare di appalto bandite dalla Us Navy, i cui importi si aggirano dai  250.000.000 ai 500.000.000 di dollari.Di fronte al business anche le ideologie si affievoliscono.La sinistra, che disprezza tutto ciò che è americano, perfino la coca-cola, non disdegna tuttavia i dollari.E, come dice un detto anonimo, che pare valere anche per i detrattori del capitale: "Chi sostiene che il denaro sia lo sterco del diavolo, pensa in realtà al denaro degli altri".