Dike

Post N° 196


Sfogo personale.Diliberto mi fa schifo e lo voglio dire a tutti.  “Io non ho nulla a che vedere con Berlusconi e voglio farlo capire bene. Bisogna far vedere in tutti i modi che ci fa schifo”. Queste solo le parole che l'onorevole Oliviero Diliberto,  segretario del Pdci, ha proferito nel corso di un convegno sul revisionismo.Io di schifoso ravviso solo le parole di Diliberto, ma al tempo stesso non posso far altro che riconoscere che sono parole manifestate in nome della “libertà di espressione”, garantita dall'art. 21 della Costituzione.La libertà di espressione, riconosciuta ai cittadini dalla nostra Carta costituzionale,  che consente a individui come Diliberto di mascherare l’odio dietro la libertà di pensiero, consente anche a me oggi di spendere qualche parola di libera espressione nei riguardi di Diliberto, anche se comprendo che non basterebbe un post, ma ci vorrebbe un intero blog.La mia mente ripercorre a ritroso certe dichiarazioni proferite dall’onorevole Diliberto, che sono un fulgido esempio di eloquenza forbita, rispetto e tolleranza.Ricordo un Diliberto sorridente alle manifestazioni pacifiste (pacifiste le chiama  lui, io  ho un altro concetto di pacifismo). Ricordo i suoi occhi luccicare  mentre i “so’ ragazzi” bruciavano le bandiere di Israele e oltraggiavano i morti di Nassirya. E lì sinceramente un po’ di schifo l’ho provato. Ricordo un Diliberto in un’altra manifestazione di piazza, mentre bruciavano il fantoccio di un saldato italiano; un soldato simbolo del nostro paese, un paese che amo e che purtroppo è governato da gente che assiste ridente al suo vilipendio. E sinceramente anche lì un po’ di schifo l’ho provato.Ricordo un Diliberto che diceva di richiamarsi alla storia del "grande partito comunista italiano", che di grande secondo me ha solo l’armadio degli scheletri, in cui sono stipate le malefatte del “migliore” e dei suoi seguaci. Anche a queste parole un po’ di schifo l’ho provato.Ricordo un Diliberto dire che "Le mani di Bush e Berlusconi grondano sangue" ed anche allora un po’ di schifo l’ho provato.Ricordo un Diliberto che, in occasione del rilascio delle due volontarie italiane rapite in Iraq, Simona Torretta e Simona Pari, dichiarava che quel rilascio era la conferma “che la linea di dialogo con l’islam paga..”. Certo! Un milione di dollari i terroristi islamici non li disdegnano affatto. Saranno pure sporchi dollari americani, ma pecunia non olet, alla faccia del dialogo con il terrorismo sventolato da Diliberto. Ed anche in quell’occasione ho provato schifo.Ricordo un Diliberto che, di fronte alla salma del caporale Pibiri, uno dei soldati italiani morti a Nassiryia, invece che spendere una parola pietosa, ha detto solamente: “Che ci siamo andati a fare?". Lì non ho provato solo schifo, ma anche nausea.Ricordo un Diliberto che l’11 settembre 2006, mentre il mondo ricordava il tragico 11 settembre newyorkese del 2001, organizzava alla Camera una contro celebrazione antiamericana e antisionista, dove il Berja italiano applaudiva a chi diceva che “Germania, Italia e Vaticano devono smetterla di sfruttare l’Olocausto e le nostre sofferenze per sostenere il sionismo… La lotta al terrorismo va fatta anche contro il nemico sionista… Non esiste un obiettivo più legittimo in guerra che la cattura di un soldato nemico”. Anche allora ho provato un profondo schifo.Come vede, caro Diliberto, lo schifo è un sentimento piuttosto comune, quel che cambia è solo l’oggetto di quel sentimento.Sapesse quanto schifo fanno a me i fomentatori di odio!E Lei è uno di questi!Spero dunque che non me ne voglia se faccio mie le sue parole di schifo, pur mutandole per adeguarle al mio pensiero:“Io non ho nulla a che vedere con Diliberto e voglio farlo capire bene. Bisogna far vedere in tutti i modi che ci fa schifo”.