Dike

Post N° 197


ED ORA VEDIAMO SE VICENZA FA DAVVERO RIMA CON COERENZA…. Ieri si è svolta a Vicenza una manifestazione contro l’ampliamento della base usa di campo Ederle.Non condivido le ragioni dei manifestanti, ma rispetto profondamente il loro legittimo diritto di manifestare la loro opinione in modo civile e pacifico.Mentre seguivo la diretta tv del corteo di ieri inevitabile è stato per me fare un raffronto con la grande manifestazione di Roma del 2 dicembre, organizzata dalla Cdl contro il governo Prodi.Raffrontando le due manifestazioni ho potuto riscontrare, seppur con notevoli differenze, un denominatore comune: esse si sono entrambe svolte in modo civile e ordinato, come pacifici cortei che hanno accomunato bambini, adulti, anziani e gente proveniente da tutta Italia.Ovviamente tra le due manifestazioni di differenze ve ne sono e non poche.A Roma scesero in piazza quasi 2 milioni di persone, mentre a Vicenza c’erano centomila persone. La manifestazione romana era una dimostrazione contro il Governo, fatta da chi il governo non l’aveva votato; quella vicentina è stata anch’essa una dimostrazione contro il governo, ma posta in essere da parte di chi questo governo lo ha votato e/o lo continua ad appoggiare in Parlamento (onorevoli, senatori ecc).A Roma si manifestava contro un governo che aumenta le tasse, anche se questo non significa che chi è sceso in piazza era un evasore e chi è rimasto a casa un onesto. Ieri si manifestava contro l’ampliamento della base Usa di Vicenza e questo non significa che tutti i manifestanti di ieri siano, per ciò stesso, dei pacifisti e chi è rimasto a casa, invece, non ami la pace.I cittadini che sono scesi in piazza a Roma si sentivano rappresentati da chi avevano votato, anche se i loro rappresentanti avevano perso le elezioni. I cittadini che sono scesi in piazza ieri non paiono essere rappresentati, nelle loro richieste, da chi hanno votato e che ha vinto le elezioni e che ha mostrato un silenzio assordante che trascende da una partecipazione di pura facciata.Quando si svolse la manifestazione romana, nella capitale non furono nemmeno chiusi i negozi, ed anzi gli esercenti accompagnavano per certi tratti del corteo coloro che sfilavano. A Vicenza invece sono stati chiusi scuole, negozi e perfino lo spazio aereo; i tombini sono stati sigillati e i cassonetti dell’immondizia rimossi; inoltre sono stati allertati tutti i pronto soccorso dei nosocomi delle città limitrofe; e molti vicentini hanno lasciato addirittura la città per paura di disordini.A Roma c’era un servizio d’ordine normale, per tener testa a 2 milioni di persone. A Vicenza c’era un esercito di forze dell’ordine di oltre 2000 uomini, più 1600 “vigilantes” della Cgil, per sorvegliare centomila  persone.A Roma a dicembre sventolavano migliaia di bandiere tricolore. Ieri a Vicenza ne ho viste invece poche.A parte queste differenze, rilevanti, per il resto sia la manifestazione romana del 2 dicembre che quella vicentina di ieri sono entrambe state pacifiche, civili, rispettose ed ordinate.Chi giudicò bella la manifestazione romana di dicembre non può oggi infamare il corteo vicentino di ieri. Allo stesso modo, però, chi tacciò il corteo romano promosso dalla cdl  come una "vergogna", come una "manifestazione estremista che incitava alla violenza e all’intolleranza",  non può oggi esimersi dal bollare d’infamia anche il corteo di ieri. Questa si chiama coerenza!Non mi si venga a dire che a Roma vi furono episodi deprecabili, come qualche striscione contro i gay, perché anche a Vicenza ieri sfilava un ignobile striscione filo brigate rosse; e sempre a Vicenza ha sfilato il solito orripilante  fantoccio di Olmert che sgozza i bambini. In entrambe le manifestazioni gli episodi di intolleranza sono stati fenomeni isolati, che la maggioranza dei manifestanti ha ignorato, quasi che non esistessero nemmeno. Chi ha rimarcato solo gli episodi negativi, isolati, relativi alla manifestazione del 2 dicembre per bollare l'intera manifestazione come "una vergogna da condannare senza appello", e non fa altrettanto con il corteo di ieri, allora è un ipocrita della  peggiore specie, oltre che in mala fede.Io applaudii alla civile manifestazione romana, che condividevo, così come oggi riconosco civile la manifestazione vicentina, pur non condividendola.Identica coerenza mi attenderei da coloro che a dicembre etichettarono la manifestazione romana come incivile e mi attenderei pertanto che chi ha condannato quella manifestazione, condannasse automaticamente anche quella di ieri. Mi attenderei che coloro che a dicembre chiamavano “pappagalli in calore” quelli che, come me, difesero la manifestazione romana, oggi non facciano invece i “pappagalli in calore” del corteo vicentino. Perché, altrimenti, dimostrerebbero il profondo abisso che regna tra i loro comportamenti ed i principi da essi predicati.Oggi voglio vedere se Vicenza fa davvero rima con coerenza.Non so come si comporti un pappagallo in calore, perché non sono pratica di istinti animali, però so riconoscere anche ad occhi chiusi il battito d’ali delle colombe da quello delle arpie.