Dike

Post N° 201


IL DIAVOLO SVESTE PRODI. In conseguenza della bocciatura di ieri al Senato, per due voti, della mozione dell’Unione sulla missione in Afghanistan, il Presidente del Consiglio, Prodi, ha rassegnato il suo mandato nelle mani del Capo dello Stato, il quale ha accettato le dimissioni e oggi avvierà le consultazioni con i leader dei partiti politici.Non ci sono precedenti nella storia repubblicana di un governo caduto sulla politica estera. Costituzionalmente il Governo non era tenuto a dimettersi, perché tecnicamente quello di ieri non era un voto di fiducia ma unicamente un voto su una mozione. Tuttavia il Ministro degli Esteri D’Alema, nel momento in cui aveva detto che Prodi avrebbe dovuto presentare le dimissioni ove il governo non avesse ottenuto la maggioranza nel dibattito sulla politica estera, aveva assunto un impegno politico preciso  ed un voto negativo avrebbe comportato inevitabilmente -coerenza lo impone!- una responsabilità politica del Governo.La sinistra italiana sta vagando errabonda alla spasmodica ricerca del demone che ha contribuito a svestire Prodi della sua dignità governativa facendogli le scarpe, o, comunque, di un capro espiatorio cui attribuire la causa della crisi di governo.Ed ecco che questo capro espiatorio è stato in primis individuato in 4 senatori, due a vita (Andreotti e Pininfarina)  e due dell’Unione (Turigliatto e Rossi), ma sicuramente nei prossimi giorni saranno individuati altri proscritti, compreso il virus influenzale che ha impedito al senatore a vita Oscar Luigi Scalfaro di essere in aula ieri.Il senatore a vita Giulio Andreotti si è ieri astenuto dal voto (astensione che al Senato equivale a voto contrario). Che la sinistra avesse sempre malignamente paragonato Andreotti al “diavolo della politica italiana” è cosa certa, ma, sicuramente, da ieri, nell’immaginario demoniaco della sinistra, Andreotti si trova in buona compagnia.Il dito del giudizio viene infatti puntato anche sul senatore a vita Sergio Pininfarina, cui si recrimina il fatto di non essersi mai presentato in Senato in 9 mesi, di essersi seduto ieri tra i banchi dell’opposizione ed, infine, di aver espresso voto contrario, nonostante le dissuasioni del senatore Zanone e le imprecazioni ineleganti di alcuni senatori dell’Unione.Altri incriminati sul banco degli imputati sono i senatori dell’Unione Turigliatto, di rifondazione comunista, e Rossi, ex Pdci, che si sono entrambi astenuti dal voto ed oggi vengono definiti come “due scellerati che aiutano i poteri forti”.Il capro espiatorio pare individuato, ma il diavolo ha molte facce e molti colori e di belzebù al Senato ieri ve ne sono stati tanti, la cui miglior furbata è stata quella non mostrarsi con il loro vero aspetto.No, ieri non è stato proprio un mercoledì da leoni, ma un autentico mercoledì delle Ceneri, visto che il governo Prodi è tornato in polvere.Cosa ci attende adesso? Un prodi bis con la stessa o con altra maggioranza? Un governo allargato a Casini e a Follini, escludendo la sinistra estrema? Un interregno di tecnici in attesa di riscrivere la legge elettorale?  Un governo di larghe intese? Credo che con ogni probabilità assisteremo ad un Prodi bis, che, se anche poi non avesse la capacità di governare, come ha fatto in precedenza, avrebbe almeno la funzione di far furbescamente scadere i termini per andare ad elezioni anticipate. Perché per la sinistra, che ora si raccoglie al capezzale di Prodi prestandogli il suo soccorso rosso spesso prima negatogli, "l’importante è che non torni Berlusconi". E lo si è sentito chiaramante ieri in molte dichiarazioni di voto di illustri senatori.Perché per questa sinistra italiana, “seria” e “coscienziosa”, l’importante è governare CONTRO qualcuno (Berlusconi), piuttosto che governare PER il Paese. Sicuramente non ci saranno elezioni anticipate. Per noi cittadini il paradiso può attendere, perché il diavolo è ancora all’opera.E, come dice un proverbio, “Chi si è imbarcato col diavolo, ha da passare in sua compagnia”.