Dike

Post N° 217


Serietà al governo: una proposta di legge salva no–global  Oggi vorrei parlare di una notiziola che è passata un po’ in sordina nel panorama politico italiano. Forse perchè la sinistra, dopo aver accusato per anni Berlusconi di varare leggi e provvedimenti ad personam, e dopo aver messo la revisione delle norme sul conflitto di interessi tra i principali punti del proprio programma elettorale, preferisce non fare troppa pubblicità ad iniziative legislative ad personam da essa intraprese.Il 16 febbraio scorso è stata presentata a Montecitorio, da parte del deputato Francesco Forgiane (RC-Sin. Eur.) e dal deputato Daniele Farina di (RC, nonché vice presidente della commissione giustizia), una proposta di legge (n. 2276) alquanto singolare, così titolata: “Modifiche al Codice penale, al Codice di procedura penale,alla legge 26 luglio 1975 n. 354 e alla legge 1 agosto 2003 n. 207, in materia di tendenza a delinquere”.La proposta dei due onorevoli, che il 2 marzo scorso è già stata prontamente calendarizzata (che tempismo!) in commissione giustizia, ed assegnata alla IIª Commissione permanente Giustizia in sede referente, si prefigge di cancellare dal Codice penale l’art. 108, ossia la norma che delinea la figura del “delinquente per tendenza”, ossia di colui che “sebbene non recidivo o delinquente abituale o professionale, commette  un delitto non colposo contro la vita o l'incolumità individuale, (anche non preveduto dal capo I, titolo XII del Libro II del codice penale) il quale, per sé e unitamente alle circostanze indicate nell’art 133, riveli una speciale inclinazione al delitto, che trovi sua causa nell'indole particolarmente malvagia del colpevole”. La proposta Forgione-Farina si di prefiggere altresì di cancellare da svariati altri articoli del Codice penale e dal Codice di procedura penale e dalle leggi 26 luglio 1975, n. 354 e 1o agosto 2003, n.  207, la dicitura “per tendenza”, per eliminare definitivamente la figura del "delinquente per tendenza" dal panorama penalistico italianoChe ipotesi potrebbero rientrare nell’art. 108 del Codice penale?Potrebbero benissimo rientrare nell’articolo 108 del codice penale, quali prototipi di delinquente per tendenza, i no-global che commettono reati durante i cortei: nessuna recidiva, niente abitualità o professionalità criminose, ma solo una acclarata malvagità di indole.Se questa proposta di legge trovasse accoglimento in Parlamento è ovvio che ne potrebbero beneficiare i delinquenti per tendenza del passato: ad esempio i no global ed i black block che presero parte ai tumulti di piazza a Genova per il G8 nel 2001 (nel corso dei quali morì Carlo Giuliani); potrebbero altresì beneficiarne i pacifisti anti–americani e anti-israeliani (tanto cari all’onorevole Diliberto) che alle passate manifestazioni di piazza hanno bruciato la nostra bandiera con quelle degli Stati Uniti e di Israele, compresi i fantocci dei nostri soldati; ed infine potrebbero beneficiarne gli antagonisti e disubbidienti specializzati in “espropri proletari”, come quelli (esproprio della vecchia sede della Stamperia dei Cabassi a Milano) posti in essere dai giovani del centro sociale Leoncavallo, di Milano, di cui il sottosegretario alla Giustizia, Daniela Farina, è leader.Alla luce di queste considerazioni lapalissiane trovo lecito chiedermi se la proposta di legge di legge per cancellare l’art. 108 del Codice penale sia una sorta di provvedimento ad personam predisposto per tutelare certi amici.Non dimentichiamoci che il sottosegretario alla giustizia Farina è stato condannato per reati affini a quelli che ora vorrebbe cancellare dal codice penale: a un anno e otto mesi per resistenza a pubblico ufficiale e possesso di una molotov; a dieci mesi per scontri in piazza Duomo, a Milano, tra esponenti del Centro sociale occupato “Leoncavallo” e servizio d'ordine del sindacato; ed a quattro mesi e 20 giorni per l'occupazione del centro sociale. Pertanto la mia preoccupazione che questa proposta di legge sia una sorta di “Cicero pro domo sua” mi sembra alquanto legittima.Per il deputato Forgiane invece la proposta ha una motivazione filosofica: partendo dalla considerazione che la tendenza a delinquere sarebbe a suo dire svincolata dal dato della reiterazione criminosa, egli giudica la norma di cui all’art 108 del codice penale come anacronistica, come una sorta di fossile, di relitto legislativo. E così, mossi da nobili intenti, entrambi i deputati hanno presentato una proposta che potrebbe portare, ove accolta, ad un trattamento di favore per i disobbedienti, nonché costituire un piccolo indultino per coloro che hanno già disobbedito, come se non bastasse l’indulto che già è stato varato lo scorso anno, arbitrariamente esteso anche a chi non doveva beneficiarne.Perché il governo Prodi, il cui motto era “la serietà al governo”, non si oppone a questa poca serietà?Ha davvero bisogno, il governo, di svendere la propria dignità alla sinistra radicale per ottenere il suo voto sul rifinanziamento in Afghanistan e per poter quindi continuare a sopravvivere?