Dike

Post N° 219


Politica estera italiana? Siamo in piena “emergency”!Su alcuni forum di siti internet islamici si possono leggere in questi giorni dei messaggi come questo: "Partecipa al registro di messaggi di complimenti da inviare ai talebani per lo scambio dei prigionieri con il miscredente italiano”. Non sono forum di siti amatoriali qualsiasi, ma spazi web dei sostenitori di al-Quaeda, dove si esulta per la liberazione del giornalista italiano Mastogiacomo e dei 5 prigionieri talebani liberati in cambio del suo rilascio; e dove si invita a proseguire la lotta contro le truppe Nato in Afghanistan. E questo ci dovrebbe rendere l'idea che non sono stati liberati 5 detenuti comuni, ma 5 personalità di rilievo del terrorismo talebano.Mentre in Italia si gioisce, giustamente, per il ritorno dell’inviato di Repubblica, in Afghanistan non si respira la stessa aria di felicità, tanto è vero che ieri mattina oltre duecento persone hanno attorniato la sede Emergency per chiedere spiegazioni sulla sparizione dell’interprete di Mastrogiacomo, Ajma Naqshbandi, per piangere la morte di Sayeh Agha, l’autista di Mastrogiacomo, decapitato a soli 24 anni e per protestare contro la messa in libertà dei 5 detenuti taliban.E come possiamo dar torto a questi manifestanti? I 5 liberati sono comandanti talebani! Uno di essi è il fratello del mullah Dadullah.  E’ come se in Italia nel 1978, quando le Br rapirono l’onorevole Aldo Moro, fossero stati messi in libertà, in cambio della sua liberazione, Curcio ed altri esponenti di spicco delle Br che giacevano nelle patrie galere. Potete immaginare cosa sarebbe accaduto, considerato quanto accadde anche senza la loro liberazione.Gli epigoni del rapimento di Mastrogiacomo, e specialmente il modo poco chiaro con cui l’Italia ha gestito, anzi con cui non ha saputo gestire il rapimento e ne ha delegato la risoluzione all’Ong Emergency, hanno esposto il nostro governo ad una pessima figura sul piano internazionale.I paesi alleati della Nato –Stati Uniti, Gran Bretagna, Germania, Olanda-attraverso i rispettivi canali diplomatici hanno espresso disapprovazione e preoccupazione per come il nostro paese è venuto a patti coi tagliatori di teste talebani e per aver liberato terroristi che andranno a rafforzare la lotta armata, arrecando un grave danno alla missione Nato in Afghanistan e alla sicurezza del popolo afgano.Per quale motivo i nostri servizi, che sono tra i migliori del mondo, non sono intervenuti nel caso Mastrogiacomo? Qualcuno dall’alto ha imposto al Sismi di non intromettersi per lasciare pieni poteri a Gino Strada di Emergency? Perché il Ministro virtuale degli Esteri, Massimo D’Alema, ha delegato le sue funzioni in toto al Ministro effettivo degli Esteri, Gino Strada, che ha chiesto espressamente l’estromissione del servizi segreti? Il Ministro della Difesa, Arturo Parisi, sul Corriere della Sera, ha denunciato come un ''gravissimo errore” il fatto che il nostro Paese sia sceso a patti coi talebani.Ed il gravissimo errore è stato quello di dimostrare ai talebani che l’Italia è ricattabile.L’Italia ha dimostrato di essere un paese inaffidabile in politica estera e intanto i combattimenti tra talebani e truppe Nato sono alle porte di Herat, dove sono stanziati i nostri militari.Questo governo, per ottenere il voto favorevole del Senato sul rifinanziamento delle missioni internazionali, sta prendendo in giro il paese facendo credere che i nostri soldati non sono in zone di guerra, ma le nostre truppe in zona di guerra ci sono. Sembra di essere tornati indietro di dieci anni, quando il Parlamento negava che i nostri militari -impegnati in missione di pace in Serbia- fossero impiegati in azioni di guerra, quando invece combattevano già. E Presidente del Consiglio era quello stesso D’Alema che oggi è Ministro degli Esteri e dice che i nostri militari a Kabul sono in zona tranquilla, nonostante solo due giorni fa un nostro soldato sia stato ferito durante una sparatoria.Presto i talebani inizieranno l’offensiva di primavera e le truppe Nato risponderanno. In caso di attacco talebano che cosa faranno i nostri soldati, dal momento che hanno a disposizione solo strumenti di difesa e non di offesa?  Pur facendo parte di una missione combact -e non peacekeeping come qualcuno in Italia vorrebbe far credere- i nostri militari a kabul non hanno supporto aereo, niente carri armati, niente lanciarazzi. Aumentarne l’equipaggiamento ed i mezzi significherebbe per il governo finire in minoranza in Senato e cadere sotto i colpi della sinistra radicale. Ma a questo punto è meglio che cada il governo ed i suoi filistei piuttosto che vedere i nostri militari ridotti a fare il bersaglio mobile dei taliban.Mi auguro che l’opposizione faccia sentire la propria voce in Senato e neghi il “si” al rifinanziamento ove non siano approntate adeguate garanzie per i nostri militari a kabul, specialmente ora che l’Italia ha dimostrato agli afgani la propria inettitudine in materia di politica estera.Se i talebani volessero adesso perseguire obiettivi ancora più ambiziosi della liberazione di 5 loro capi, non prenderebbero certo di mira la Germania o gli altri paesi Nato che hanno manifestamente dichiarato che non scenderanno mai a patto col terrorismo, ma prenderebbero nuovamente di mira l’Italia; un’Italia che è ricattabile, politicamente divisa al suo interno sulla politica estera e così benevola verso i talebani da voler offrire loro perfino una legittimazione politica invitandoli alla Conferenza di pace che il governo Prodi appronterà a breve.Le ultime notizie che ci giungono da Kabul (ancora da verificare) parlano addirittura di 15 taliban liberati. Se le cose stessero davvero così, il ricatto sarebbe ancora più pesante ed ancora più grave sarebbe l'averne sottaciuto la reale entità.I talebani ormai sanno che per svuotare le carceri di Kabul di terroristi preziosi alla loro causa dovranno semplicemente sequestrare ostaggi italiani e porre sotto ricatto il governo Prodi: un governo che  ha largamente dimostrato di saper esportare l’indulto anche in Afghanistan.