Dike

Post N° 222


Quando a sconfinare è l’odio  Da una decina di giorni 15 marinai e marines inglesi, sequestrati dalla guardia nazionale iraniana nel Golfo Persico, sono nelle mani del governo iraniano.I militari britannici erano impegnati in una missione di controllo di routine nelle acque dell'Iraq, in ottemperanza alla risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu 1723. Pertanto la loro cattura da parte delle forze iraniane costituisce una violazione della legge internazionale, nonostante il governo di Teheran si ostini a dichiarare che gli arrestati si trovavano in acque iraniane; motivazione che non regge, perché smentita dalle risultanze satellitari, che confermano che i 15 si trovavano all’interno delle acque internazionali.Nessuno fa nulla per nulla. Perché dunque l’Iran ha sequestrato i 15 marines britannici? Cosa vuole ottenere?I motivi potrebbero essere molteplici e tutti plausibili, dei quali l’arresto dei soldati inglesi è solo un pretesto.Forse uno degli intenti del sequestro è tentare uno scambio tra i quindici marinai e i cinque guerriglieri Pasdaran (i “Guardiani della rivoluzione”, forza paramilitare del regime islamico iraniano) che erano stai arrestati l’11 gennaio 2007 dalle forze Usa a Erbil, in Iraq, con l’accusa di aver fornito agli insorti iracheni la tecnologia per costruire i micidiali ordigni anti blindati che hanno provocato molte perdite fra i soldati. Tuttavia gli Usa hanno già precisato che non rilasceranno i 5 iraniani. Forse l’obiettivo del governo di Ahmadinejad è quello di usare il sequestro dei militari inglesi per mettere in ginocchio la comunità internazionale e convincerla a rivedere le sanzioni che il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha promulgato due settimane fa (Risoluzione 1747) per sanzionare il suo rifiuto di sospendere l'arricchimento dell’uranio.Forse Ahmadinejad vuole invece dimostrare all’Occidente di non essere il nuovo Hitler che l’Occidente crede, nonostante la sua apologia della shoah e le sue dichiarazioni sulla sua volontà di cancellare Israele dalle mappe geografiche. E nel suo tentativo, vano, di proporsi come un esempio di democrazia, che arresta giustamente dei militari rei di aver sconfinato in territorio iraniano, ci propina continui video che ritraggono i militari stessi in allegro convivio, davanti ad un tavolo apparecchiato ed intenti a mangiare e fumare tranquillamente.Eppure quegli ostaggi, continuamente esibiti come trofei al circo mediatico mentre si scusano per sconfinamento e denunciano la politica interventista di Blair e Bush, lasciano sottendere tutt’altro: una volontà precisa e premeditata di Ahmadinejad di umiliare la gran Bretagna e tutto l’Occidente, e, contemporaneamente, di presentarsi agli occhi del mondo islamico, come l’unica personalità politica capace di affrontare la gran Bretagna e gli Usa e dimostrarne l'impotenza.L’attacco mediatico è dunque evidente: Ahmadinejad vuole mostrare al mondo occidentale che i sequestrati sono solo spie della gran Bretagna, che, assieme all’alleato americano, opprime gli altri popoli e, al contempo, vuole proporsi quale salvatore dell’islam dagli invasori occidentali.Per di più, il tiranno iraniano reclama pubbliche scuse dagli inglesi, minaccia di far processare i saldati britannici da un tribunale iraniano (l’Iran vanta il secondo posto, ahimè! triste primato, dopo la Cina, per le esecuzioni capitali) e chiede alla Ue di restare neutrale nella crisi che è nata tra gran Bretagna e Iran. Ma come potrebbe l’Ue restare neutrale? La vicenda interessa eccome l’Unione europea, visto che l’Ue è anche una unità politica e che i 15 sequestrati sono cittadini inglesi e al contempo cittadini Ue.L’Ue non ha raccolto l’irriverente richiesta di neutralità del presidente iraniano ed ha rilasciato una dichiarazione piuttosto forte contro il sequestro dei militari inglesi, in cui si deplorano gli arresti compiuti dall’Iran, si lancia un appello per il loro rilascio immediato ed incondizionato e si precisa che, nel caso i cittadini britannici non vengano rilasciati, la Ue deciderà misure appropriate. A ben guardare l’Ue non è andata la di là di una semplice, seppur forte dichiarazione. Del resto molteplici sono è le relazione economiche di Germania, Italia e Francia verso l’Iran, per comprometterle più del necessario.  L’Italia, mentre i governi di tutta Europa si adoperavano in dichiarazioni di solidarietà alla Gran Bretagna e di condanna al sequestro operato dall’Iran, in questa vicenda si è subito distinta dai restanti paesi europei per il suo silenzio; un silenzio rotto da una gelida dichiarazione resa da un portavoce dalla Farnesina, in cui si diceva che: ''Il governo italiano si riconosce nella posizione espressa dalla presidenza tedesca di turno dell'Unione Europea''. Nonostante Blair abbia inoltrato al Consiglio di sicurezza dell’Onu una formale richiesta per condannare l’arresto delle forze militari britanniche, l’Onu al momento si è limitata solo ad esprimere una “forte preoccupazione”, anche perché  Russia, Cina e altri membri del Consiglio di Sicurezza pare si sarebbero rifiutati di “deplorare” la detenzione dei marinai inglesi e di far avvallare dall’Onu la versione inglese dei fatti.Forse, con un abile lavoro diplomatico, si eviterà lo scontro tra Londra e Teheran, anche se l’attacco iraniano c’è già stato e non è stato un attacco militare, ma un attacco politico, mediatico e propagandistico, volto a dimostrare al popolo iraniano, devastato da una grave crisi economica, e al mondo intero che l’Iran è in grado di lanciare una sfida alle grandi potenze Occidentali. E’ per questi motivi che l’Europa e tutti i paesi civili devono mostrarsi più che mai uniti, dimostrando all’Iran che non gode del beneficio dell’impunità. I proclami di Ahmadinejad sono sempre più deliranti e ogni suo atto è un insulto alla democrazia: esalta i kamikaze, loda i guerriglieri Hezbollah del Libano, dice che il suicidio è un’arma invincibile, che l’Iran è in grado di reclutare "centinaia di attentatori suicidi al giorno".I suoi metodi sono quelli tipici di Al-quaeda e ciò dimostra in modo palese a tutto il mondo che l’iran ha chiaramente dimostrato di abbracciare la causa del terrorismo.Il diritto internazionale è per Ahmadinejad è carta straccia, così come carta straccia è il suo popolo e il suo paese, un paese che è allo sfascio economico, e che senza un simile tiranno potrebbe invece essere uno stato normale e prospero.A sconfinare non sono stati i soldati britannici, ma l’odio di Ahmadinejad, che da anni si sparge per il mondo e fomenta ed alimenta e finanzia il fondamentalismo e il terrorismo internazionale.