Dike

Post N° 230


DECRETO AMATO-FERRERO SULL’IMMIGRAZIONE: INTEGRAZIONE O DISINTEGRAZIONE? Il 24 aprile 2007 il Consiglio dei Ministri ha approvato un disegno di legge delega, proposto dai Ministri Amato e Ferrero, che modifica la normativa sull’immigrazione e sulla condizione dello straniero contenuta nella cd Legge Bossi-Fini, del 2002, che aveva apportato taluni emendamenti al Testo Unico delle leggi sull'immigrazione.Il provvedimento licenziato nei giorni scorsi dal CdM prevede numerose novità per gli extracomunitari che arrivano in Italia:-          Il meccanismo di determinazione degli ingressi in Italia dovrà avvenire attraverso una programmazione triennale (non più annuale) dei flussi, con un "adeguamento annuale delle quote ad ulteriori e nuove esigenze del mercato del lavoro". Per colf e badanti, invece, i limiti delle quote non saranno vincolanti, ma variabili in funzione delle esigenze.-          Verranno create delle liste di collocamento presso le rappresentanze diplomatiche italiane all’estero e presso altri organismi internazionali e locali e verrà istituita una Banca dati interministeriale che raccolga le richieste di ingresso e le offerte di lavoro.-          Torna la figura dello sponsor, già presente nella normativa Turco-Napolitano ed abolita dalla Bossi-Fini, ossia di un soggetto (persona fisica o anche ente locale, associazioni datoriali, sindacati e patronati) che garantisca economicamente per l'ingresso in Italia di chi voglia cercare lavoro. La garanzia potrà essere fornita anche dal diretto interessato che "sia in possesso di risorse finanziarie adeguate al periodo di permanenza"(si parla in tal caso di autosponsorizzazione)-          È previsto uno sfoltimento della burocrazia per il rilascio dei visti di ingresso: non si dovrà più firmare un contratto di soggiorno; i permessi di soggiorno avranno maggiore durata (durata che raddoppierà col rinnovo) e non saranno più strettamente legati all’occupazione. -          Viene riconosciuto ai cittadini stranieri che sono in Italia con un permesso di soggiorno da almeno cinque anni il diritto di voto amministrativo.-          Per quanto riguarda i CPT, centri di permanenza temporanea, (istituiti dalla legge Turco-Napolitano) verranno chiusi i Cpt di Brindisi, Crotone e Ragusa, mentre gli altri subiranno modifiche profonde e ospiteranno gli immigrati che non rivelano la propria identità o di cui non si riesce a stabilire l'identità. Saranno rivisitati anche i centri di identificazione, mentre i centri di accoglienza verranno riqualificati.-          Si introdurranno programmi di rimpatrio volontario (?) e assistito ai quali possono accedere gli immigrati che collaborano alla propria identificazione.Queste sono, a grandi linee, le principali novità introdotte dal disegno di legge delega licenziato il 24 aprile dal Consiglio dei Ministri. Ora il governo avrà 12 mesi di tempo per adottare il decreto legislativo con le modifiche necessarie e non è escluso che possa essere stravolta con decreti delegati.Non è difficile rendersi conto, seppure da un esame superficiale del testo del disegno di legge, che lo stesso scardina la precedente normativa sull’immigrazione, varata dalla Cdl nel 2002, in base al quale gli stranieri  potevano ottenere un regolare permesso di soggiorno solo ove avessero un contratto di lavoro.Prodi e la sua accolita sono riusciti ancora una volta nel loro intento di cancellare tutti i provvedimenti posti in essere dal governo precedente, in nome del solo collante che tiene unita l’Unione: l’antiberlusconismo. Il giorno stesso in cui è stato approvato dal CdM il ddl sull’immigrazione, alcuni esponenti del governo si sono affrettati a dire che questo provvedimento era un atto dovuto per porre rimedio alla precedente, fallimentare normativa sull’immigrazione varata dal centro destra nella scorsa legislatura; senza tuttavia precisare che quella legge fallimentare aveva tentato, a sua volta, di arginare i fallimenti della precedente normativa Turco-Napolitano.Una delle norme a mio avviso più ambigue e pericolose del decreto Amato-Ferrero è quella che introduce (reintroduce) la figura dello “sponsor”, ossia una sorta di garante per l’immigrato che vuole fare ingresso nel nostro paese. La figura dello sponsor era stata introdotta dalla normativa Turco-Napolitano del 1998, ma aveva dato risultati fallimentari, perché spesso gli immigrati, grazie agli sponsor, si procuravano dei lasciapassare compiacenti. La legge Bossi-Fini cancellò questo istituto perché si prestava ad incentivare la clandestinità e lo sfruttamento degli immigrati. Ed adesso, nonostante il suo esito fallimentare, il governo ce lo vuole nuovamente riproporre, nonostante sia stato bocciato anche dall’UE.L’allargamento della maglia degli ingressi trasforma il governo in ufficio di collocamento da cui i trafficanti di schiavi sapranno e potranno sicuramente arruolare manovalanza a bassissimo costo.Sicuramente la criminalità organizzata si sta fregando le mani per la gioia all’idea di potersi offrire come sponsor per nuovi adepti da introdurre alla via del crimine ed adibire principalmente allo sfruttamento sessuale, allo spaccio di droga e al lavoro nero.Il decreto Amato-Ferrero si prefigge altresì di dare il diritto di voto amministrativo agli immigrati regolari residenti in Italia da 5 anni: operazione propagandistica in piena regola di un governo che vede più l’immigrato come elettore (e, prima ancora, contribuente) che come persona. Considerato che il tema dell’immigrazione è di grande impatto sociale, siamo certi che questo decreto demagogico, licenziato alla vigilia delle elezioni amministrative in nome di un garantismo che nulla ha a che fare con la solidarietà, abbia anche un ritorno elettorale.In fondo, anche questa è sponsorizzazione.Mentre i principali paesi europei, come Francia, Gran Bretagna, Spagna, hanno fatto scelte di rigore in tema di immigrazione, il buonista e politically correct governo Prodi ha scelto la via di sganciare l’ingresso dello straniero al posto di lavoro, di dichiarare gli immigrati clandestini “regolari per legge” e di aprir loro le porte, sia che abbiano già un lavoro sia che lo cerchino pur senza averlo, col rischio di farli finire nelle grinfie della criminalità o di ridurli a vivere di espedienti. Con il ddl approvato dal CdM, al momento lacunoso, caotico e surreale, non credo che il governo riuscirà ad attuare una politica di regolarizzazione dell’immigrazione e di integrazione, ma riuscirà unicamente ad abbassare le difese del Paese di fronte al flusso migratorio anche clandestino, che la maggior parte dei paesi europei tenta invece di contrastare.Temo vivamente che questo ddl, nel suo intento pseudo buonista di integrare, concedendo diritti senza prevedere doveri, finirà solo per disintegrare quei valori e quei principi, sanciti dalla Costituzione, che dovrebbero valere per chiunque, cittadino o straniero, voglia vivere ed operare nel nostro Paese, ma che molti islamici (vedi Ucoii) hanno già esplicitamente dichiarato incompatibili con la loro cultura.