Dike

Post N° 233


KOMPAGNI CHE SBAGLIANO FIRMANO… Penso tutti sappiano chi sono i CARC, Comitati di appoggio alla resistenza per il comunismo. Lo scorso febbraio quando i nuclei antiterrorismo hanno arresto,  tra Torino, Milano e Padova, numerose persone accusate di far parte delle nuove brigate rosse, alcuni di essi risultavano legati proprio ai Carc. Inoltre, durante le manifestazioni del 25 aprile scorso a Milano (e non solo ad esse), erano sempre a firma Carc gli striscioni inneggianti alla scarcerazione dei brigatisti  arrestati, da essi definiti vittime di repressione.Il Carc ha lanciato da molti mesi, alle manifestazioni di piazza e sul web, un appello dal titolo “NO alla persecuzione dei comunisti”, che ha raccolto oltre 3.500 firme. L’appello integrale con l’elenco di tutti i firmatari è pubblicato sul loro sito e dunque pubblicamente fruibile.Il 27 aprile scorso il Corriere della sera ha dedicato un articolo proprio a questo appello; un articolo così titolato: “Un appello duro dei Carc, il giallo delle firme illustri”.L’articolo riporta alcuni frammenti di una petizione dei Carc, in cui si lanciano pesanti accuse alla magistratura, e particolarmente alla magistratura di Bologna, che, attraverso il pubblico ministero Paolo Giovagnoli, definito il “novello Torquemada”, starebbe intentando una nuova caccia alle streghe, ossia una “operazione di repressione preventiva degna dei tempi del fascismo contro il (nuovo) Partito Comunista Italiano”. Il comunicato prosegue con un invito a firmare per protesta contro l’inchiesta del “novello Torquemada” Giovagnoli contro il (n)pci. Spiccano nell’elenco dei firmatari, proprio perché ai primi posti, alcune personalità pubbliche, tra le quali l’astrofisica Margherita Hack, don Andrea gallo, Don Vitaliano, Il giornalista Enrico Deaglio, Dario Fo, il giornalista Giulietto Chiesa, e l’onorevole Oliviero Diliberto.L’articolo de il Corriere prosegue con le smentite dei 7 personaggi succitati:  Margherita Hack dichiara di aver firmato solo un appello generico; Giulietto Chiesa di aver firmato solo un appello contro uno specifico “accanimento giudiziario contro un ragazzo comunista”; Oliviero Diliberto, Dario Fo, Don Gallo, Don Vitaliano e Deaglio affermano, invece, di non aver mai sottoscritto quell’appello. In particolare Fo ha dichiarato ai giornalisti che la lotta a favore dei comunisti gli sta benissimo, ma non certo gli insulti a un magistrato e che non ricorda di aver firmato una simile petizione. Don Gallo ha dichiarato invece di aver sempre combattuto contro la magistratura vilipesa e non avrebbe dunque mai potuto firmare un appello del genere. Oliviero Diliberto, poi, non solo si è affrettato a smentire categoricamente di “aver mai aderito a una campagna che usa toni così fuori luogo”, ma addirittura si è riservato di querelare chi ha usato il suo nome impropriamente.Alla lettura di questo articolo del Corriere pare che i Carc si siano infuriati e non poco, specialmente contro Oliviero Diliberto, tanto da indirizzargli, il 30 aprile, una lettera aperta dal contenuto decisamente espressivo:“Caro compagno Diliberto,abbiamo letto sul Corriere della Sera del 27.4.07… un articolo denigrante e diffamatore nei nostri confronti, ma anche nei tuoi e nei confronti di altri personaggi pubblici quali Margherita Hack, Dario Fo, ecc. Arrivano a dire che tu non solo non hai firmato il nostro appello, ma che anche penseresti di querelarci per aver usato la tua firma. Siccome noi sappiamo, come tu stesso sai, che la firma l’hai apposta (il giorno della manifestazione per la Palestina a Roma il 17 novembre 2006) e lo hai fatto con coscienza e attenzione, è chiaro che vogliono farti passare per un personaggio che non sa quello che firma, superficiale, influenzabile e disattento. Un personaggio come te, segretario di un partito come il tuo, non è ovviamente uno che firma appelli senza riflettere e senza considerare il suo proprio peso politico. Del resto il nostro appello non solo è stato firmato da te, ma anche da tanti membri del tuo Partito, del Partito di Rifondazione Comunista, del PCL e da tanti personaggi…Visto che il nostro appello gira da circa 9 mesi e con la tua firma da circa 5 mesi, ci ha colpito che una tale denigrazione nei tuoi confronti avvenga proprio quando tu, segretario del PdCI, dichiari pubblicamente che mai il tuo partito leverà dal suo simbolo e dalla sua bandiera la falce e martello e che mai smetterà di chiamarsi comunista. Forse vogliono colpire anche questo. Vogliono colpire tutti quei compagni che militano nel tuo partito che sono comunisti e hanno nel cuore il comunismo…Sarebbe opportuno, a nostro avviso, in questa situazione che tu prendessi una posizione pubblica chiara sulla tua firma al nostro appello in modo da non prestare il fianco a denigrazioni sulla tua persona, sui comunisti, sul tuo Partito e infine anche sul nostro….P.S.: chiaramente se invece ciò che riporta il Corriere è vero, e tu realmente vuoi fare marcia indietro perché ti sei pentito della solidarietà espressa e vuoi ritirare la firma, basta che ci invii una e.mail e provvederemo a cancellarla.”Ma allora questo appello di solidarietà ai compagni vittime di repressione è stato o meno firmato da Diliberto?Diliberto spergiura che non ha mai firmato quell’atto di condanna ad un giudice e minaccia addirittura quereleE il Carc invece gli ricorda che lui ha firmato eccomeCome sono andate realmente le cose? Ci troviamo di fronte a personaggi che mentono sapendo di mentire oppure a persone –oltretutto nostri parlamentari!- che quando mettono una firma nemmeno sanno cosa stanno sottoscrivendo?Niente altro da aggiungere a questa notizia ed a persone che si commentano da sole, con le loro azioni od omissioni.