Dike

Post N° 246


NAPOLITANO, PRESIDENTE DI "TUTTI" GLI ITALIANI? Vi sono persone che per mancanza di coraggio restano neutrali e silenti.Si chiamano “ignavi” e il sommo Dante, nel suo viaggio nell’oltetomba, li collocava nell’antinfernoDante li descrive come anime costrette a vagare attorno a una vana bandiera, punti da vespe e mosconi.Nella visione dantesca l’uomo, in quanto animale sociale, non può sottrarsi ai suoi doveri, altrimenti non merita stima e considerazione.Celestino V, il Papa che fece il “gran rifiuto, facendo salire al soglio pontificio Bonifacio VIII, è collocato da Dante proprio tra coloro che “mai fur vivi”. A fare compagnia a Celestino V nell’anonima ed infinita schiera degli ignavi vi è anche Ponzio Pilato, il prefetto romano che rifiutò di salvare al vita di Gesù Cristo dopo che questi fu catturato.Questa digressione pseudo letteraria porta il mio pensiero alle vicende dei giorni scorsi, ed in particolare al caso Visco-Speciale-Unipol-Guardia di Finanza.Il governo ha destituito il comandante generale  della Guardia di Finanza  Roberto Speciale, reo unicamente di aver fatto il proprio dovere e di non aver voluto accettare pressioni politiche per avvicendare suoi uomini che indagavano sulla scalata dell’unipol e coop rosse a BNL.L’opposizione ha parlato, a proposito della destituzione di Speciale da parte del Governo prodi, di emergenza democratica ed ha invocato il ricorso al Capo dello Stato.Il Capo dello Stato ha speso due parole sulla vicenda, dicendo in primis, alcuni giorni or sono, che il Capo dello Stato non dispone di poteri di intervento.Successivamente Napolitano ha rilasciato una nota in cui ha dichiarato che: “In relazione alle polemiche sulle decisioni assunte ieri dal Consiglio dei Ministri, si rileva che coinvolgere impropriamente la Presidenza della Repubblica in una specifica questione di governo non giova a quella funzione di alta garanzia istituzionale che è propria del Capo dello Stato e che il Presidente della Repubblica ha svolto e continuerà a svolgere nelle forme costituzionalmente consentite e nel rispetto dell’equilibrio dei poteri”.Inoltre, in risposta ad una sollecitazione del senatore di An, Alfredo Mantovano, il Presidente della Repubblica ha rilasciato un’altra pilatesca dichiarazione: “Spetta esclusivamente al governo prendere in esame le condotte tenute dal viceministro Visco, dal comandante generale della Guardia di Finanza, generale Speciale, e darne conto al Parlamento”.Eppure esiste un articolo della Costituzione, l’art. 87, che, tra i vari compiti del Capo dello Stato reca anche questo:“Ha il comando delle Forze armate, presiede il Consiglio supremo di difesa costituito secondo la legge, dichiara lo stato di guerra deliberato dalle Camere”.IL Capo dello Stato detiene IL COMANDO DELLE FORZE ARMATE e la Guardia di Finanza fa parte integrante delle Forze Armate (L. n. 189/ 1959) e perciò è assolutamente fuori luogo dire che non è di sua competenza la rimozione del comandante generale della Gdf; una rimozione che, per i contorni assunti, costituisce una pagina nera per le istituzioni democratiche del Paese, che mai come oggi paiono subordinate al potere poltico.Da quando è stato eletto Capo dello Stato, Napolitano ha speso una parola su tutto lo scibile umano. Da ultimo si è perfino occupato del problema spazzatura in Campania, che esula dall’art. 87 della Costituzione. Napolitano é anche presidente del Consiglio Superiore della Magistratura (CSM) e in occasione di attacchi alla magistratura egli si è levato in levato in difesa della stessa.Per quale motivo dunque non deve spendere ora due parole sul caso Visco-Speciale?Perché non inviare anche un messaggio al Governo su questa incresciosa vicenda che mette a repentaglio la credibilità delle istituzioni? Comprendo che il Capo dello Stato desideri restare neutrale in una vicenda assai poco edificante per la democrazia italiana, ma la sua neutralità rischia di essere interpretata per ignavia, o, peggio ancora, di essere considerata come una presa di posizione in favore di una parte politica, magari quella che lo ha portato al Quirinale.Il comando delle Forze armate, conferito costituzionalmente al Presidente della Repubblica, non ha solo un carattere formale, cerimoniale e simbolico, ma è anche espressione del fondamentale ruolo di controllo e garanzia riconosciuto al Capo dello Stato.Dunque il Presidente della Repubblica dimostri di essere il Presidente di TUTTI gli Italiani, e lo dimostri quando gli verrà posto sulla scrivania il decreto di nomina del nuovo comandante generale della Guardia di Finanza.”Con il caso Visco-Gdf Prodi rischia lo scacco matto" di V. Schepisi