Dike

Post N° 270


PIANCONE….UN ALTRO COMPAGNO CHE HA SBAGLIATO?Cristoforo Piancone è un (ex) terrorista condannato nel 1978 all’ergastolo per concorso in sei omicidi e in due tentati omicidi.Dopo aver trascorso 26 anni in carcere il Tribunale di Sorveglianza di Torino nel 2004 gli ha concesso il beneficio della semilibertà e gli è stato trovato un lavoro come bidello in una scuola di Torino.E così ogni giorno il signor Piancone, ex operaio Mirafiori e membro della direzione strategica delle Br negli anni ’70, MAI PENTITO E MAI DISSOCIATO per la sua militanza nella lotta armata, per tre anni se n’è uscito dal carcere di Vercelli per andare a lavorare a Torino e poi fare ritorno alla sera al carcere di Vercelli.Ieri Piancone è stato arrestato a Siena, per aver compiuto una rapina da 170mila euro alla Banca Monte dei Paschi. Aveva con sé 4 pistole, una delle quali l’ha anche usata contro i militari che lo stavano arrestando, e per fortuna si è inceppata.Cristoforo Piancone è un "pezzo grosso" (termine orrendo ma tanto di orrore sto parlando) del terrorismo di matrice brigatista. Tanto è vero che quando venne rapito lo statista Aldo Moro nel 1978, e le Br chiesero la liberazione di 13 “prigionieri comunisti” in cambio del rilascio dello statista Dc, uno dei 13 di cui si chiedeva la libertà era proprio Piancone.Adesso probabilmente il dito dell’accusa verrà puntato sulla magistratura. Ma è innegabile che la magistratura altro non fa che applicare la legge ed è proprio la legge che prevede il beneficio della semilibertà ed altri similari istituti. I magistrati comunque hanno, da parte loro, una enorme responsabilità: quella di valutare, nell'esercizio dei poteri di loro competenza, le condizioni richieste dalla legge per la concessione dei suddetti benefici. E comunque ai cittadini piacerebbe capire come mai ad un terrorista pluriomicida, mai dissociato e mai pentito, sia stato concesso il beneficio della semilibertà, già concessogli nel 1995 e poi revocatogli in seguito alla commissione di un nuovo reato (una rapina in un supermercato).Ieri a Piancone si è inceppata la pistola che aveva puntato ai militari che lo arrestavano. E se il colpo fosse andato a segno e l’ex terrorista avesse ucciso ancora?  Se lo domandino coloro che, taluni anche al governo di questo paese, si prodigano a solidarizzare con gli ex terroristi non disdegnando di accoglierli come figlioli prodighi, riabilitandoli con incarichi istituzionali, o, peggio ancora, facendoli partecipare a convegni pubblici e presentandoli come maestri di vita e di storia.Del buonismo dei finti buoni non so voi, ma io non so che farne. Specie del buonismo verso i brigatisti di ieri e di oggi.Per Caino posso sperare nella funzione rieducativa della pena (ma Piancone ha smentito anche questo assunto) ma non mi ergerò mai a sua paladina! Prima viene sempre Abele, almeno per me, e Abele non è carne da macello.E questo governo di lassisti e buonisti in Finanziaria avrebbe potuto prevedere almeno un obolo simbolico a favore di Abele e delle vittime del terrorismo. Ma nemmeno questo è stato capace di fare. Ed intanto la certezza della pena sta diventando un’utopia in questo paese dei campanelli, in cui il governo pensa solo a perseguire i lavavetri e i clienti delle prostitute.