Dike

Post N° 273


WHY NOT?  “La procura generale toglie al pm l’inchiesta scomoda che coinvolge anche Berlusconi”,(immaginiamo che i quotidiani titolino così)“Aiuto”“La democrazia  è in pericolo”“È la fine dello stato di diritto”“Il nano piduista uccide la giustizia” (Griderebbero a sinistra i saltimbanchi, i comici, i girotondini, gli intellettuali, i benpensanti, i moralisti) Perché stavolta nessuno grida all’apocalisse?                                        Why not?Avevo sbagliato personaggi, ecco perché nessuno grida oggi allo scandaloDunque riavvolgo il nastro di questa commedia dell’assurdo di attori ipocriti dalla morale a intermittenza.                                                          Il procuratore generale di Catanzaro, Dolcino Favi, avoca a sé l’inchiesta “WhY Not”, di cui era titolare il Pm De Magistris; inchiesta sul presunto Comitato d’affari composto da politici, imprenditori e funzionari dei servizi segreti, che avrebbero illecitamente gestito finanziamenti statali e comunitari.L’Inchiesta, tanto per capirci, che vede iscritti nel registro degli indagati anche il Presidente del Consiglio, Prodi, per abuso d’ufficio e il Ministro della Giustizia, Mastella, per truffa e abuso d’ufficio e finanziamento illecito al partito Perché è stata tolta l’inchiesta a de Magistris?Per presunta incompatibilità del Pm nel procedimento; incompatibilità che sarebbe legata alla richiesta di trasferimento cautelare d’ufficio avanzata nel confronti del Pm proprio dal Ministro Mastella. In seguito a tale richiesta il Pm avrebbe dovuto astenersi dall’indagine e siccome non vi è stata questa astensione, ecco che il Procuratore generale ha deciso di avocare a sé l’inchiesta, ex art. 372 del Codice di Procedura penale.In questo Paese, dove lo stato di diritto sembra essere ormai pura utopia, non appena un magistrato si appresta ad indagare sui poteri forti, ecco che prontamente finisce per essere indagato, come se se ne volesse delegittimarne l’operato. Questo è vergognoso!All’indomani della decisione del Procuratore Generale di Catanzaro di togliergli l’inchiesta, il magistrato De Magistris, che ha appreso la notizia dell’avocazione della sua indagine solo dalla stampa, si sfoga e denuncia la fine dello stato di diritto; parla di ritorno alla massoneria; dichiara di temere per la propria vita e la propria situazione di magistrato scomodo, che poco tempo fa ha ricevuto come regalo dei proiettili calibro 38 in busta chiusa e che attualmente viaggia con una modesta scorta su un’auto scassata, della quale si paga personalmente anche la benzina.“Faccio le corna, ma dopo che mi hanno tolto le inchieste resta solo l'eliminazione fisica..Io non mollo, continuo a lavorare".Queste sono le parole del Pm De Magistris e pesano come macigni.Pesano sulla figura di un ministro, quello della giustizia, che dovrebbe avere la decenza di dimettersi.Pesano sulle spalle della giustizia, immolata sull’ara dei poteri forti, la cui indipendenza diventa sempre più un concetto astratto Pesano sulle coscienze della gente onesta, che ancora crede in uno stato di diritto..ma fino a quando?