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La prima sala da gioco pubblica


Al fine di tenere sotto controllo il vizio per il gioco d’azzardo, diffusosi a Venezia nel XVII secolo, lo Stato concesse a tale messer Marco Dandolo di adibire il proprio palazzo a "Ridotto" - di fatto la prima casa da gioco pubblica in Europa - a condizione che i frequentatori si presentassero mascherati (la celebre "bautta").Nel 1638 il "Ridotto Dandolo" venne aperto al pubblico: non era una "casa da gioco" come la conosciamo noi, ma un "salotto buono" dove poter parlare, fare affari, giocare e - perchè no - fruire delle grazie di qualche cortigiana compiacente. Un luogo seducente per ricchezza, decorazioni, frequentazione di re, principi e personaggi illustri il quale attirava folle di viaggiatori, bari, giocatori, cortigiane, nobili e (pochi) proletari... Non dimentichiamo che Venezia era crocevia di traffici nonchè porto di partenza privilegiato per Oriente e Terra Santa: dalla Dalmazia alle Cicladi il viaggio era sicuro in quanto protetto dalla Serenissima, che in questi luoghi aveva possedimenti, navi e truppe in difesa delle rotte commerciali.I viaggiatori in transito per la città venivano agevolati ed incoraggiati a frequentare questi salotti: ciò semplificava il "controllo sullo straniero" da parte dello Stato, sia per quanto riguardava la sua sicurezza personale (eventuali aggressioni) che per Stato stesso (eventuale spionaggio per potenze straniere).Con questa prima concessione il Governo disciplinò il gioco d'azzardo, lucrando nel contempo sulle avverse fortune altrui... in perfetto stile veneziano (almeno due piccioni con una fava).I quadri di Tiepolo, Longhi, Guardi ci hanno lasciato varie rappresentazioni dei Ridotti che sorsero in città fino al 1774, anno in cui il Maggior Consiglio ne decretò la chiusura sulla scorta dei numerosi casi di veneziani finiti sul lastrico. Lo stesso Carlo Goldoni osservò che la città ne avrebbe avuto un danno: c'è chi afferma che "i moralisti ebbero la meglio", ma probabilmente furono solo i cambiamenti storici e sociali a determinare l'obsolescenza di tali entità. Nel 1947 il vecchio Palazzo Dandolo divenne un teatro, ma esiste ancora l'antica entrata del primo casinò al civico 1332 di Calle Vallaresso, a pochi passi da Piazza San Marco.