venexian

25 Aprile, San Marco


È da secoli una giornata di grande festa per i veneziani, anche se non troppo evidente all'occhio del visitatore.  Oltre alla festa del Santo patrono - fondamentale nella storia di Venezia - varie altre celebrazioni si sovrappongono in questo giorno, tra cui il "compleanno del Paron de casa" (il campanile nella piazza).  Poi coincide casualmente anche con una recente festività (anniversario della liberazione). El bócolo Nella ricorrenza del Santo Patrono è antica usanza il donare all'amata una rosa - rigorosamente rossa - in bocciolo quale segno di dedizione.  È una tradizione che ha radici molto lontane, ma tuttora molto sentita dai veneziani che in questo giorno ne fanno regolarmente incetta per mogli, fidanzate, madri e sorelle.Nella seconda metà dell'Ottocento (864-881 N.d.r.) Orso I° Partecipazio era Doge di Venezia. Sua figlia amava, riamata, un giovane bello e coraggioso ma di umile famiglia, ragione per la quale il di lei padre non ne voleva sentir parlare. La fanciulla allora consigliò all'innamorato di andare a combattere contro i Turchi(1), in modo da riscattare con la gloria delle imprese le sue umili origini.  In breve i racconti sul coraggio e sulle eroiche gesta del giovane giunsero ovunque, finché un messaggero portò a Venezia un fiore ed una triste notizia: il giovane era caduto colpito a morte in combattimento.  Prima di morire tuttavia questi trovò la forza cogliere un bocciolo da un cespuglio lì vicino e chiamare un compagno d'armi facendogli promettere di consegnarlo all'amata in segno di un amore e di una fedeltà che nemmeno la morte avrebbe potuto spezzare.  Nel raccoglierlo il bocciolo si macchiò del sangue dello sfortunato giovane, tanto da renderlo rosso... come le rose che ancor oggi si donano.E' una leggenda, prendiamola così com'è, anche se Gerusalemme venne presa dai Turchi solo 200 anni dopo...