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Post N° 34


non è chiaro peraltro il rapporto di Durren Murray con il vino.Sappiamo che, subito dopo essersi liberato delle piantagioni di cotone in Georgia (USA) con le quali si era arricchito, decise di dedicarsi unicamente alla attività poetica e al vagabondaggio.In un primo tempo però questa attività non fu totale e gli permise di occuparsi comunque di qualche sparuto affare.Uno di questi, del quale ci è giunta notizia, riguarda un commercio tra la Romagna e la valle della Mosella di un'uva bianca, il bombino detto anche pagadebit o stracciacambiali, che egli riuscì ad imporre come uva da taglio per i vini tedeschi.Nel suo soggiorno a Favignana nell'inverno 1857, il più lungo soggiorno italiano dopo quello tra liguria e Valtellina, consumò in abbondanza marsala e vini della Contea di Sclafani.Sappiamo inoltre che il suo grande amico di quel periodo, il pescatore Fragoroso, usava chiamarlo abitualmente con il soprannome "riddu", con cui nel dialetto locale si indicava l'uva grillo.Quello che ci manca è un componimento poetico sul tema.Ma abbiamo motivo di pensare che non ne abbia mai scritti.