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Post N° 42


Era poco chiaro anche il rapporto di Durren con il cibo. Fragoroso sostiene di non averlo mai visto nè sentito cucinare,e vivevano quasi accanto.Ma ogni giorno ,all'arrivo dei pescherecci nel canale di Levanzo, Durren era lì a scegliere un tonnetto, e quando arrivavano verso sera le barche da più lontano,da oltre la tonnara di Bonagia,era di nuovo lì ad aspettarle.Alle tre del pomeriggio di ogni giorno si sedeva ad un tavolo esterno della locanda di Tuzzino, il cugino di Fragoroso, e mangiava sgombretti e pane bianco con olio verde, con qualche litro di grillo che Tuzzino comprava da amici contadini che avevano le vigne verso Monte S.Caterina. E questo accadeva ogni giorno.Tutti sostengono che mentre stava lì seduto scriveva, e scriveva. Un giorno che non era uscito a pescare perchè pioveva forte, Fragoroso si sedette alle tre del pomeriggio al tavolo di Tuzzino." Riddu, -disse- non mi hai mai fatto leggere una tua poesia!"" Perchè me lo chiedi?"" Perchè so che scrivi e mi piacerebbe leggere quello che scrivi. Sai che qui sull'isola siamo in pochi a saper leggere e tanti compari mi chiedono cosa ci metti su quei pezzi di carta.""Sono poesie, parole messe insieme con un senso o con nessuno. Pezzi di pensiero o pensieri  a pezzi, è lo stesso."" E fammele leggere!""Mah,non so. Non sono pronte. Te le faccio leggere domani; si!, te le faccio leggere domani"Quel pomeriggio fu l'ultima volta che Fragoroso vide Durren in vita sua.Il giorno seguente, alle tre, il tavolo da Tuzzino era vuoto.Fragoroso corse a casa di Durren,salì le scale, la porta era aperta e entrò. L'unica cosa che trovò, sul tavolo ,era lo spartito del vespro solenne del confessore.