Venti da Nord Est

Quella tra "ti amo" e "ti voglio bene" era solo una schermaglia, un pretesto per dar vita ad un post. È il nostro comportamento, il nostro atteggiamento che dà un senso alle parole che pronunciamo.

Non capisco mai bene come pensarla e come comportarmi, coi rapporti. Ogni giorno, su quell'argomento lì, mi viene da credere ciecamente a qualcosa che fino al giorno prima mi era sembrato lontanissimo da me. Così, ho imparato a muovermi con cautela. Anche il "ti voglio bene" cerco di trattarlo come una cosa molto ma molto preziosa, quale è.

@nonpertutte magari non tutti i "rapporti di coppia" (ehm... il virgolettato pero' forse gia' inquadra e categorizza qualcosa) ma temo ci sia un meccanismo psicosociale che addirittura li produce nella larga maggioranza. l'argomento e' interessante, scusa l'intromissione. per esempio: voi pensa(te) che sia innato umano il preoccuparsi costantemente e per svariati decenni d'essere un individuo sessualmente desiderabile?

dopo il ti amo ci si arrampica sugli specchi. oddio... c'è anche chi sa volare. ma occhio che s'è aperta la stagione venatoria.

Ci sono voci che sanno impreziosire i decibel di un "ti voglio bene". E di cosa! ;)

A volte i compromessi sono necessari. Io ho limitato i danni con il "Ti voglio bene". ;-) Grazie!

Tentare di capire, piuttosto che pensare di aver capito, da entrambe le parti... ma anche gli uomini spesso sono dei veri e propri dogmi, li accetti così a prescindere (e forse sono quelli a cui tieni di più).

Forse solo in questo sono scaramantica. Ti voglio bene è un work in progress, come il titolo del post, aspira al "Ti amo", ma non ci vuole arrivare, forse per paura di vedere la fine. Oltre il ti amo cosa c'è: "tanto", "immensamente"... solo parole.

"ti amo" è un cliché che costringe al compromesso. dovremmo coniare neologismi a vergare ogni 'storia', qualcosa che identifichi univocamente ogni rapporto, ogni unione, così che nessuno possa appropriarsene indebitamente.

PS
paiono anche a me tutte cazzate, tipiche da cliché

Non credo che esistano meccanismi con cui si possano categorizzare e inquadrare i rapporti di coppia, ogni storia è a se come lo è ogni individuo che la compone... e poi... quale uomo può arrogarsi la presunzione di capire una donna?