vento_contrario

Navigando


“Navigando per i miei burrascosi e tempestosi mari,cavalcando le onde e le schiume infrante,fino al loro quietarsi, a vele spiegate e gonfie, calmo è divenuto il tuo ondeggiare al calare dell’ancora  nei profondi e morbidi abissi delle tranquille acque.Come il dondolio di una culla appena sfiorata,che accompagna il sonno di un bambinoed i suoi sogni, realmente vissuti e veri,hai accompagnato il calare del sole, il suo riposoe le sue ultime luci che si sono perse nell’oscurità,nella calma di questa notte profumata di te e mare.Tranquillo il sonno e beati  i sogni nostri intrecciati,tra i legni dalle onde sferzati e le calme mie acque dove l’ancora, dai fondali abbracciata, resta sicurae ad allontanarsi è pronta solo all’ammainate vele, quando, issata, è pronta la partenza per i miei mari,tra nuove onde e schiume, sino al nuovo tuo ormeggio”.Questo lei gli scrisse e queste parole fecero eco dentro di lui,rimbalzando da una parte all’altra del suo corpo,rincorrendosi come note di un ripetuto accordo,accompagnando il fragore delle sue emozioni,accendendo di luce e di tremori le sue roventi carni,come l’aria tremula sopra l’infuocata sabbia del deserto.Non poteva fare a meno di pensare al suo ultimo bacio Doveva vederla, toccarla, avvicinarla a sée percepire la sua esistenza dentro di sé,e dentro di lei sentire di esserci, con lei.