DOMANI SMETTO!!

AZIONE E REAZIONE


 Il III principio della dinamica afferma che “ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria” ossia una reazione di pari intensità che viaggia in direzione opposta all’azione.Anche nella nostra esperienza quotidiana sembra che funzioni esattamente in questo modo; le altre persone ci influenzano in ogni momento con i loro atteggiamenti, i loro stati d’animo, le loro parole e noi ci comportiamo di conseguenza: ci lasciamo condizionare, ci adeguiamo ai loro standards e ci uniformiamo ad uno stile di vita collettivo oppure resistiamo nella misura in cui essi ci forzano, facciamo valere i nostri diritti, mettiamo in atto il nostro libero arbitrio.Quello di cui spesso non ci rendiamo conto è che il libero arbitrio presuppone sempre ad un’azione. Resistere non può essere considerata un’azione: la resistenza è una mera reazione. L’azione pura e semplice è svincolata da qualsiasi altra precedente: è indipendente. Agire liberamente significa assumere un atteggiamento che si distacchi completamente  da qualsiasi stimolo proveniente dall’esterno. La libera azione è una scelta dettata da un’esigenza interiore scevra da qualsiasi suggestione estranea. Ma dove si trova allora nella nostra vita l’azione a cui corrisponde la suddetta reazione? Possiamo provare a rispondere che siamo liberi di agire ogni volta in cui siamo noi per primi a provocare una reazione da parte degli altri: ogni volta in cui poniamo al centro la nostra personalità e facciamo partire da essa ogni nostra ispirazione comportamentale.  Il problema è che anche in questo modo ci inganneremmo di gran lunga; la personalità non si trova assolutamente nel centro, infatti si tratta di quella parte di noi che per tutta la nostra esistenza è stata condizionata giorno dopo giorno dalla realtà esterna, è il nostro lato educato e addomesticato, il nostro ego.Purtroppo la nostra esperienza personale è composta nella stragrande maggioranza dei casi di reazioni e non di azioni: sia che provengano direttamente dagli altri, come quando ci limitiamo a reagire ad un atteggiamento altrui, sia che ne provengano indirettamente, come quando crediamo di agire in prima persona ascoltando i richiami del nostro io manipolato dall’esterno. La verità è che sono pochissimi gli individui che possono affermare di avere veramente agito nel corso della loro esistenza e si tratta di coloro che hanno dimestichezza con il concetto di sé. Il potere d’azione implica la capacità di staccarsi completamente dal proprio ego ed immergersi nel proprio sé, ossia quella parte di noi che vive nel quieora, ciò che se ne infischia di quel che è stato e di quel che sarà, ciò a cui non importa un accidenti non solo di quel che pensano le altre persone, ma nemmeno di quello che pensiamo noi stessi: in una parola la nonmente.A volte usiamo nel nostro linguaggio un’espressione che può esprimere questa realtà in maniera molto precisa: “agire con la pancia”. Il fatto è che troppo spesso questo concetto viene frainteso; agire con la pancia non significa dar retta ai nostri istinti animali, l’azione spontanea non ha nulla a che vedere nemmeno con l’istinto poiché l’istinto è parte della mente, la parte più primitiva, più naturale, meno influenzabile, ma proviene sempre dalla mente e la mente, come tale, non può essere libera dal condizionamento esterno, l’istinto per sua natura reagisce, non agisce. Non si tratta nemmeno di seguire i dettami del cuore; pur essendo il cuore un grande maestro, il centro delle nostre emozioni genuine, neppure il cuore può veramente agire, anch’esso può solamente reagire agli stimoli esterni, pur facendolo in maniera più elevata della mente, disinteressatamente, senza secondi fini, purtroppo anche il cuore, quando si tratta di libertà d’azione, è prigioniero di quello che proviene dall’esterno. Ma esiste una parte di noi che è veramente indipendente da tutto ciò che la circonda: la nonmente, questo è il nostro vero sé, il nostro autentico centro.Testa e cuore sono due ottimi strumenti che ci aiutano e ci guidano nel nostro percorso di vita e nelle nostre relazioni con gli altri, è necessario sviluppare entrambi quanto più ci è possibile affinché ci possano servire nel migliore dei modi a districarci in questo groviglio che è il nostro cammino alla ricerca della verità. Ma quando decideremo di salire un ulteriore gradino, quando decideremo di smettere di limitarci a reagire e provare finalmente ad agire, dobbiamo essere consapevoli che l’unica parte di noi che è veramente in grado di fare questo è l’essere che osserva distaccato i pensieri che scorrono nella nostra mente senza prendervi assolutamente parte, tutto il resto è solo illusione di azione, tutto il resto è semplice reazione.