OCCHI VERDI A LECCO

Ma che colore è.....


In futuro i monumenti nei centri urbani diventeranno neri ad un ritmo sempre più veloce, ma con una colorazione sempre più tendente al grigio-marrone. Sarà questo il sintomo più evidente dell'inquinamento causato dai veicoli, in particolare quelli alimentati a diesel. Lo ha stabilito "Caramel", un progetto finanziato dalla Ue e condotto dal Laboratorio francese di scienza del clima e dell' ambiente del Cnrs di Parigi, in collaborazione con l'Istituto di scienze dell'atmosfera e del clima (Isac) del Cnr italiano, l' Istituto di risorse naturali e agrobiologia del Csis spagnolo e l'Università dell'East Anglia inglese.  Primo scopo del lavoro, studiare le particelle carboniose che provocano l'annerimento dei monumenti all'aperto. Un particolare che i normali rilevamenti delle centraline addette alla qualità dell'aria nei centri urbani non possono fornire, visto che non sono disposte accanto ai gioielli artistici e misurano la quantità di particolato senza darne la composizione.  "Un esempio del fenomeno provocato dal traffico veicolare, in particolare dai motori diesel, l'hanno dato i rilevamenti effettuati vicino alla Cattedrale di Siviglia appena ripulita - spiega Cristina Sabbioni, referente del progetto per l'Isac del Cnr di Bologna - dove solo un lato del monumento è esposto al traffico, mentre l'altro si affaccia su un'isola pedonale. L' analisi ha riscontrato che la patina nerastra, composta da particelle sempre più piccole ed oleose che si attaccano con grande facilità alle superfici, si forma molto velocemente ed è sicuramente legata alle emissioni dei veicoli". È stato anche dimostrato come la composizione degli stradi di degrado che anneriscono il patrimonio architettonico sta cambiando e questo richiederà  tecniche di pulitura idonee.Dunque è urgente prevedere nei centri storici e nelle città italiane ed europee, oltre a una riduzione del traffico anche l'uso di mezzi più verdi. Il progetto Caramel, che ha comportato campionamenti in atmosfera e sulla patine nera dei monumenti, non ha interessato solo il sito di Siviglia, ma ha coinvolto altri gioielli europei, come la Cattedrale di Saint Eustache a Parigi, la cattedrale di Mechelen in Belgio, la Torre di Londra in Gran Bretagna, oltre a Duomo di Milano e Santa Maria del Fiore di Firenze, Vittoriano a Roma e Palazzo Corner a Venezia. Grazie ad una metodologia del Cnr è stato possibile distinguere il carbonio totale, quello elementare (di origine antropica), quello carbonatico (che proviene dal materiale stesso del monumento, come il carbonato di calcio) e quello organico (componente complessa). "Con gli anni la composizione del particolato carbonioso è cambiata - spiega Sabbioni - oggi nelle aree urbane è prevalente il carbonio organico, a causa dei veicoli diesel, mentre un tempo era quello elementare, di provenienza industriale. Il carbonio organico si caratterizza per l'alto coefficiente di adesione, per il quale le particelle si depositano su tutto il monumento".  Niente macchie di leopardo quindi, ma una crosta nera sempre più penetrante ed oleosa che danneggia le opere d'arte nei centri storici di tutta Europa. Se infatti l'effetto inquinante è "identico" assicura l'esperta del Cnr, in tutte le località urbane esaminate "non cambia nemmeno la fascia oraria in cui il picco di inquinamento si fa sentire di più: dalle 8 alle 9 la mattina e tra le 16 e le 18 il pomeriggio".