OCCHI VERDI A LECCO

ahi ahi al cuore che mi fai


I gas di scarico delle automobili sono un pericolo non solo per i polmoni ma per il cuore perché ne influenzano l'attività elettrica e ne diminuiscono l'ossigenazione mettendo a rischio soprattutto persone già reduci da problemi cardiaci. E' quanto dimostrato in uno studio dell'Università di Edimburgo pubblicato sul New England Journal of Medicine da Nicholas Mills e David Newby. "Questo studio - sottolinea Mills - fornisce una spiegazione al fatto che il numero di ricoveri per pazienti con problemi cardiaci si impenna nei periodi in cui i livelli di inquinamento atmosferico aumentano". Gli esperti hanno analizzato gli effetti dei gas di scarico delle vetture, concentrandosi sui motori diesel perché sono quelli che rilasciano maggiori quantità di particelle inquinanti (fino a 100 volte di più dei motori a benzina) e perché la loro diffusione è in aumento in Europa e nel mondo intero. I medici hanno coinvolto nello studio 20 persone reduci da un attacco di cuore, ma prive di angina o aritmie. L'esperimento consisteva nell'esposizione dei 20 individui a aria filtrata o aria contenente gas di scarico di motori diesel. Durante l'esposizione i partecipanti dovevano pedalare su una cyclette per eseguire uno sforzo fisico, durante il quale la funzione elettrica del loro cuore era monitorata costantemente. Alla fine dell'esperimento i 20 sono stati sottoposti ad esami del sangue. Ebbene è emerso che lo stress cardiaco è triplicato in condizioni di inquinamento, e che nel loro sangue si riduce di oltre un terzo la quantità dell'attivatore del plasminogeno tissutale, una molecola che previene la formazione di trombi. In pratica questo significa, sostengono gli autori, che l'inquinamento da traffico riduce l'ossigenazione del cuore, soprattutto se sotto sforzo come durante l'esercizio fisico, mettendo a rischio infarto gli individui già interessati da patologie cardiovascolari. "La maggior parte delle persone - conclude Mills - pensa che l'inquinamento abbia unicamente effetti sui polmoni, questo studio dimostra invece che ha anche un forte impatto sulla funzione cardiaca".