OCCHI VERDI A LECCO

Svolta epocale?


La Commissione Europea sta analizzando la possibilità di adottare un nuovo indicatore, in sostituzione del PIL,  più idoneo a misurare il reale sviluppo dei popoli. A proposito della deificazione del Prodotto Interno Lordo compiuta dalla nostra società che, con l’equazione più PIL uguale più benessere, ha edificato una delle più grandi menzogna della storia, vorrei sottoporre ai lettori le parole pronunciate da Robert Kennedy in un discorso del lontano 1968.“Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento della crescita economica, nell'ammassare senza fine beni terreni.Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell'indice borsistico, né i successi del paese sulla base del prodotto interno lordo. Il PIL comprende anche l'inquinamento dell'aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre strade dalle carneficine dei fine-settimana.Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende la distruzione delle sequoie e la morte della fauna. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, e comprende anche la ricerca per migliorare la disseminazione della peste bubbonica. Il PIL si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte nelle nostre città, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari.E se il prodotto interno lordo comprende tutto questo, non calcola però molte altre cose. Non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. E' indifferente alla decenza del luogo di lavoro o alla sicurezza nelle nostre strade. Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l'intelligenza del nostro dibattere o l'onestà dei nostri politici e pubblici dipendenti.Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell'equità nei rapporti fra di noi. Il PIL non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta”.L’Europa, 39 anni dopo queste parole, forse si sta muovendo.  E’ proprio il caso di dire meglio tardi che mai. Speriamo di non dover aspettare altri 40 anni per la concreta applicazione di un indicatore più “umano” del PIL.Alberto Valsecchi