OCCHI VERDI A LECCO

Convertiamoci


La soluzione ai problemi globali dell'ambiente e dello sviluppo può essere raggiunta solo attraverso un profondo mutamento della nostra consapevolezza nel rapporto con la natura. Una "conversione ecologica" è la premessa necessaria per il successo dello sviluppo sostenibile.  La corresponsabilità nei confronti di terra, aria, acqua e tutti gli esseri viventi costituisce contemporaneamente un compito e un'opportunità per una nuova qualità del vivere. Il futuro della civiltà dipende da un cambiamento etico e culturale nella percezione della natura, che deve perciò stare al centro di un intenso lavoro di informazione e formazione. Senza rispetto, stima e capacità di giudizio basati sulla conoscenza, è impensabile proteggere la vita in tutte le sue dimensioni.La formazione di una umanità ecologica capace di un atteggiamento positivo e gioioso verso l’ambiente, segnato dall’empatia e dalla preoccupazione verso la natura deve necessariamente divenire obiettivo anche e soprattutto della politica che, però, per prima e senza ulteriori indugi, deve rigenerare la propria idea di sviluppo, che o è eco-compatibile o non è. Deve affermarsi urgentemente a livello politico la coscienza che la natura e l’ambiente non sono una merce, ma un bene.La politica deve necessariamente lavorare affinché sempre più si affermino nuovi modelli di vita, alternativi a quelli basati sul consumo e sulla mercificazione. Solo attraverso un’azione politica capace di proporre una visione non più dicotomica, bensì unitaria tra economia e ecologia, sarà possibile mantenere desta nel cuore degli uomini la speranza in uno sviluppo capace di futuro. La venerazione del dio PIL, che ha nella classe politica sacerdoti zelanti, deve lasciar posto ad una moderna visione di sviluppo che porti al riallineamento tra crescita economica e crescita del vero ben-essere.Si ricordi poi che la lotta per le sempre più scarse risorse naturali, specialmente l'acqua, e la desertificazione di intere aree del pianeta diviene causa di nuove guerre. La protezione dell'ambiente è quindi un punto centrale per una politica di pace preventiva, che è anche una politica di sradicamento della povertà, e che è anche una politica di salute preventiva, dal momento che la maggior parte dei grossi problemi di salute sono in stretta relazione con i problemi ambientali (inquinamento dell’aria, delle acque, alimentazione, epidemie…). C’è un legame stretto tra protezione dell’ambiente e sicurezza. Dove le risorse naturali sono minacciate aumentano le tensioni sociali e si esasperano i conflitti etnici e politici. La conservazione delle risorse e la buona gestione sono fonte di pace, giustizia, democrazia. Solo così si comprende il senso dei premi Nobel per la Pace conferiti ad Al Gore ed alla Commissione Clima dell’ONU quest’anno e a Wangari Maathai, fondatrice del “Movimento della cintura verde” a Nairobi, nel  2004.In conclusione, uno sviluppo reale è possibile solamente se si arriva ad una trasformazione dei processi politici e ad una conversione ecologica dell’umanità. La formazione di una coscienza ambientale globale è requisito fondamentale. Tuttavia, alla luce delle conclusioni cui sono giunte le più recenti ricerche sul fenomeno del cambiamento climatico e sulle ripercussioni dell’inquinamento sulla salute, non è più lecito e ragionevole aspettare. Non è più lecito ed etico aspettare anche in ragione del grave pericolo che il depauperamento del creato rappresenta per la pace nel mondo e un ulteriore aumento della povertà. La mancanza di una coscienza ambientale ancora sufficientemente diffusa non può più essere invocata a giustificazione dell’inerzia legislativa, governativa e amministrativa. La politica, a tutti i livelli, deve assumersi la responsabilità di attuare sin da subito scelte anche impopolari al fine di garantire la pubblica incolumità nostra e la vita, così come la conosciamo oggi, alle generazioni future.Alberto Valsecchi