OCCHI VERDI A LECCO

Il pifferaio e le automobili


Ho scovato una bellissima storia di Gianni Rodari. Racconta di come un sindaco disperato, non sapendo che pesci pigliare, per liberare dalla morsa delle auto la sua città, si rivolge ad un pifferaio che col suono del suo strumento risolve magicamente il problema. La favola si intitola "Le automobili e il pifferaio" e ha più di 35 anni, ma è attualissima e ne suggerisco la lettura.Di pifferai magici nel frattempo si è persa traccia, ma lo sviluppo delle conoscenze e della tecnologia ha messo a disposizione degli amministratori diverse possibilità: basta avere voglia e forza di adottarle.Prerogative che purtroppo pare non avere il nostro sindaco. Infatti il traffico non cala, i caminetti bruciano indisturbati, provvedimenti concreti non se ne vedono. Gioiscono le polveri sottili che possono continuare ad entrare nel nostro organismo indisturbate.Ciliegina sulla torta, la centralina di via Amendola, senz'altro più rappresentativa di quella di via Sora rispetto al dannosissimo inquinante, continua a tacere. Oltre il danno (causato dalle polveri quotidianamente inalate) la beffa (le prossime statistiche mostreranno dati dell'aria di Lecco relativamente tranquillizzanti, senza che nessuno ricordi che sono stati rilevati in mezzo ad un prato in zona piuttosto ventilata).In questo quadretto poco confortante c'è spazio anche per una "desaparecidas", l'assessore all'ambiente Tentori (che pur si era detta molto preoccupata dell'aria respirata) e per una Amministrazione Provinciale poco ficcante nell’affrontare la questione ai primi posti nel programma di inizio mandato. Ottimi gli incentivi per cambiare le caldaie più vecchie e l’istallazione di pannelli solari, ma poco o niente per contrastare il colpevole principale, il traffico.Non sarebbe così grave se non si avesse a che fare col bene primario di ciscuno: la salute.Ho più volte scritto della questione suggerendo anche possibili soluzioni: niente.Ho chiesto ripetutamente da alcuni mesi un incontro al sindaco : niente.Chissà che la favola riesca dove io ho fallito.Alberto Valsecchi