OCCHI VERDI A LECCO

Ballando sul Titanic


Nella totale indifferenza dei media nazionali, a dicembre si è tenuta a Bali la Conferenza internazionale sui cambiamenti climatici e la sostenibilità del modello di sviluppo. Un appuntamento cruciale, vissuto alla sua vigilia come una delle ultime possibilità di ristabilire un percorso responsabile a partire dal 2012, cioè dopo l'esaurimento dell'accordo raggiunto con il Protocollo di Kyoto. Due le questioni centrali: ridurre significativamente - del 50% - entro il 2020 le emissioni di gas nocivi, e contenere entro il limite massimo dei 2 gradi centigradi l'incremento della temperatura media terrestre. Le valutazioni del giorno dopo sono a dir poco sconcertanti. La politica dell'incasso dettata dagli interessi esorbitanti delle lobby economiche che da decenni accumulano profitti da capogiro dallo sfruttamento delle risorse naturali - fossili in primo piano - e dalla riduzione delle spese per le necessarie depurazioni, l'hanno avuta vinta ancora una volta. Con gli Stati Uniti in testa, i paesi industrializzati e le emergenti economie dei paesi "ex in via di sviluppo" hanno impedito l'assunzione di impegni precisi, quantificati e misurabili. Il riaffiorare delle soluzioni come la ripresa della produzione di energia nucleare paventata come "energia pulita" - vero fino a quando le scorie radioattive vengono abusivamente scaricate in qualche paese africano - o come la chimera delle bioenergie - tecnica che ancora riversa i costi di un bisogno del Nord ricco sui paesi poveri del Sud sottraendo terreni alla produzione di derrate alimentari per le loro popolazioni - sta a dimostrare la considerazione riposta dai Governi dominanti alle questioni dei diritti, dell'equità e della sostenibilità. Circola una barzelletta che ben riassume lo stato delle cose. Narra dell'incontro nello spazio di due pianeti. Uno bello, sorridente, verdeggiante, percorso da corsi d'acqua cristallina, un pianeta pulito. L'altro, brutto, asmatico, punteggiato di pozze di acqua putrida, un pianeta allo stremo. Il "bello" chiede al secondo come mai si sia ridotto in quello stato ricevendo per risposta che tutto ciò è stato originato dalla presenza del genere umano. Il "bello", sorridendo, si premura di rincuorare l'altro raccontandogli come anche lui aveva avuto in passato lo stesso problema, ma che si è liberato dagli umani riacquistando la salute di un tempo. "E tutto senza sforzo, in quanto sono state le stesse azioni umane la causa della definitiva scomparsa degli uomini".Volontari per lo sviluppo (gen-feb 2008)