OCCHI VERDI A LECCO

MalAria


Nei primi 45 giorni dell'anno Lecco si è già giocata oltre un terzo dei giorni consentiti per legge sopra il livello di guardia del Pm10. Dal 1 gennaio di quest'anno, infatti, sono stati 10 i giorni in cui la colonnina di rilevamento dell'Arpa posta in via Sora ha superato il limite di guardia dei 50 microgrammi al metro cubo per le polveri sottili. E se non si metterà a piovere alla svelta, nonostante le temperature rigide, saranno proprio questi giorni i più micidiali per la nostra salute. Lo spiega Alberto Valsecchi, segretario provinciale dei Verdi, che ancora una volta dalle colonne del nostro giornale lancia un appello alle istituzioni affinché facciano qualcosa di concreto per cambiare la situazione. «Anche perché se la colonnina di via Sora, posta in un prato ventilato lontano da strade ad alto scorrimento dà questi risultati, significa che la situazione reale della città è ben peggiore» chiarisce Valsecchi. L'altra centralina dell'Arpa presente in città è posta in via Amendola, ma da alcuni mesi, complice l'avvio dei lavori sulla strada, i dati rilevati non vengono resi pubblici. «Cosa ancora più preoccupante, dato che in quella via, oltre a case e negozi, c'è anche una scuola elementare. Se i valori non vengono pubblicati perché falsati dal cantiere e quindi non rappresentativi per la città, sono però importanti per chi abita e lavora in quella via». Valsecchi lo dice chiaro e tondo: «Di inquinamento atmosferico si muore. Lo smog provoca tumori ai polmoni, malattie cardiovascolari, respiratorie e della pelle. Perché i nostri governanti non fanno nulla per la salute dei cittadini? Non possiamo decidere che aria respirare, devono essere loro a proteggerci». Ma non è solo Valsecchi, convinto ambientalista, ad affermare che il Pm10 è dannoso per l'uomo. Anche un documento dell'Arpa sulla qualità dell'aria e salute, datato gennaio 2006, definisce il Pm10 "il particolato fine considerato uno degli inquinanti più tossici presenti in atmosfera". Il particolato fine è un composto di diversi elementi, e varia la sua pericolosità anche in base alla "grandezza" (si parla sempre di microgrammi) dei suoi componenti. «Le particelle da 10 a 5 microgrammi - prosegue il testo dell'Arpa - agiscono sulle vie aeree superiori e tracheobronchiali, mentre quelle più fini, fino a 1 microgrammo (il cosiddetto Pm2,5) arrivano nei tratti degli scambi gassosi svolgendo quindi azioni più importanti dal punto di vista patologico e potendo essere assorbite nel sangue». E poiché i maggiori produttori di particolato fine sono gli scarichi delle auto, ecco spiegata l'importanza di un piano per la viabilità nella città serio e ragionato. «Il Comune di Lecco, alla fine del 2005, ha prodotto un bellissimo documento, il Pac (Piano di Azione Comunale), che racchiude al suo interno linee guida ambientali di grande lungimiranza - spiega Valsecchi -. Eppure nulla di quanto è stato scritto è poi stato realizzato». In particolare nella sezione "Stili di vita - obiettivi e strategie", lo stesso Pac elenca una serie di interventi atti proprio a salvaguardare la qualità dell'aria ed informare i cittadini dei rischi per la salute derivanti dallo smog. «Invece noi abbiamo una zona a traffico limitato che comprende a malapena due vie e una piazzetta del centro storico, senza badare a tutte le deroghe concesse dal Comune. Non curano le piante che piantumano, così nel giro di due anni muoiono, e tagliano quelle che c'erano già. E danno concessioni edilizie selvagge senza pensare che più appartamenti significano molte più auto in circolazione». Secondo il segretario provinciale dei Verdi il primo passo per una Lecco verde, così come venne sponsorizzata in campagna elettorale proprio dall'attuale amministrazione, sarebbe quello di spingere la gente a spostarsi con i mezzi pubblici lasciando l'auto fuori dalla città, "e non pretendere di entrare con le auto fin all'interno dei negozi. Miglioriamo il parco automezzi, se dobbiamo costruire altri parcheggi facciamolo all'esterno del centro, e pensiamo ad una zona a traffico limitato che sia più seria". Il richiamo finale è ad una politica ambientale lungimirante: "i nostri politici devono avere il coraggio di guardare oltre, e "forzare" i cittadini ad avere comportamenti virtuosi per il loro stesso bene".