OCCHI VERDI A LECCO

Sostegno esposto (v. messaggio 72)


di fronte ad un esposto che chiama in causa la Procura di Lecco per verificare se tutti i dispositivi di legge in vigore per la tutela della salute pubblica siano praticati dagli enti locali in Provincia di Lecco, non pare si verifichi una presa di posizione da parte degli amministratori locali, salvo la stizzita e insinuante risposta dell'assessore all'Ambiente del Comune di Lecco (vedi La Provincia del 16 u.s.) che, invece di confutare i dati tecnici e legislativi, se la prende, con una caduta di stile veramente stupefacente, con il primo firmatario Alberto Valsecchi, reo di essere dipendente del Comune di Lecco "in aspettativa ad osservare l'aria che passa". Evidentemente si ha poco rispetto delle persone e del loro diritto di critica non indirizzate "ad personam" ma verso scelte o non scelte da parte delle amministrazioni in campo ambientale. Il ricorso al controllo da parte di un organismo della Magistratura è anche il frutto della difficoltà con cui i cittadini possono farsi ascoltare nelle sedi Istituzionali, e nello stesso tempo rappresenta la volontà di scuotere una opinione pubblica che giustamente è preoccupata della sicurezza in generale, ma forse non pone ancora fra le priorità quella ambientale, con le sue implicazioni di ordine sanitario, con conseguenze subdole e talvolta devastanti sulla salute. Prevenire è sempre meglio che curare e quindi il ricorso rappresenta un grido di allarme che va raccolto, al di là degli esiti formali, per mettere in atto politiche e azioni che nel suo complesso possano migliorare la situazione. Quindi diversi interventi, non limitati alle competenze dell'assessorato all'Ambiente, ma estesi a quello dell'Urbanistica, dei Trasporti e di altri settori, in una azione corale interdisciplinare e interassessorile che coinvolga in modo partecipativo la cittadinanza. Gli enti locali devono dare il buon esempio e nello stesso incentivare quegli interventi che eliminino il riscaldamento inquinante e sviluppino la produzione dell'energia con pannelli fotovoltaici.Non pare che sia stato fatto il possibile in questa direzione, mentre rimane a livelli veramente negativi l'organizzazione del traffico automobilistico che in particolare nella città di Lecco stà assumendo aspetti emergenziali, dopo i gravi errori di pianificazione urbanistica nell'uso delle aree dismesse, nell'oragnizzazione dei parcheggi secondo regole di gerarchia funzionale e nell'aver contribuito ad affossare l'esperimento di metropolitana leggera (uso dei binari dei treni da Mandello,Oggiono,Calolzio per un servizio aggiuntivo alle normali corse) che bisognava migliorare invece che chiudere. Questo è uno degli obiettivi strategici che possono contribuire alla diminuzione del numero di auto in circolazione in Città, tanto che anche il Piano regolatore vigente lo prevede, ma le amministrazioni comunali di Lecco con grande incoerenza non hanno sostenuto e cercato di realizzare al meglio.Che dire poi del polo logistico del Bione per l'interscambio ferro-gomma merci,che non pare persegua gli obiettivi per cui era stato pensato e programmato. Nel suo piccolo, anche il ritardo quasi ventennale nella costruzione del sottopasso dalla Stazione di Lecco a via Balicco contribuisce a rendere meno scorrevole il traffico e così via con altre carenze, che non elenchiamo e che in ogni caso non possiamo addebitare all'Assessore all'Ambiente, ma che rimangono come punti da affrontare e risolvere se si vuole abbattere l'inquinamento atmosferico.A suo tempo il sindaco Boscagli affermava che Lecco è fortunata perchè è battuta da venti e brezze che liberano l'aria dagli inquinanti: in parte è vero ma se le centraline segnalano il superamento dei livelli di guardia, non ci si può affidare solo alle condizioni metereologiche. Far scattare il blocco della circolazione o limitarne l'uso con intelligenti modalità sarà solo un palliativo ma in ogni caso rappresenterebbe un campanello d'allarme per richiamare all'esigenza di azioni positive e per far vedere che le norme ci sono e vengono rispettate. Pierfranco Mastalli