OCCHI VERDI A LECCO

Verde , pesci e cioccolata


«La Icam (nella foto) diventi un polmone verde della città con un polo museale didattico vivo». Anche Alberto Valsecchi presidente provinciale dei Verdi, si inserisce nel dibattito sul futuro dello stabilimento Icam a Pescarenico e lancia la sua proposta per il futuro riutilizzo della famosa fabbrica di cioccolato lecchese. «Alla Icam si potrebbe realizzare un polo museale che racconti le due grandi anime produttive di Pescarenico: la pesca e la cioccolata. Si potrebbe costruire un acquario dove mostrare ai ragazzi le specie di pesci che si trovano nel nostro lago e nei fiumi, accanto magari ad un'aula didattica sul mondo della pesca. E poi un'altra ala del museo potrebbe ospitare il processo produttivo della cioccolata così come viene fatto da Icam, magari con la possibilità di degustazioni o vendita dei prodotti. Il tutto, però, immerso in quanto più verde possibile». Perché per Valsecchi la priorità è soprattutto questa: ridare spazi verdi alla città. Secondo il presidente dei Verdi, infatti, nella città di Lecco le aree verdi sono scomparse quasi del tutto, «così come hanno testimoniato fra gli altri quelle mamme di Acquate che hanno denunciato la mancanza di spazi aperti per i loro figli». Così, oltre al riutilizzo a scopi didattici dello stabilimento cioccolatiero, Valsecchi pensa anche ad altre soluzioni che potrebbero riconciliare i lecchesi con le aree verdi: «Ad esempio congiungere il giardino di Villa Ponchielli con quello di Villa Gomez per creare il primo grande parco della città». Ma il presidente dei Verdi pensa soprattutto ad un progetto di qualche anno fa e di cui non si è più saputo nulla: il concorso di idee «Vie d'acqua: dal lago alla montagna». Il concorso venne organizzato dal Comune nel 2000 dal team responsabile di Agenda 21. La finalità del progetto era quella di raccogliere quante più idee possibili, derivanti dal mondo ambientale ma anche architettonico, urbanistico e paesaggistico, per riqualificare le sponde dei tre torrenti che dalle montagne di Lecco scendono al lago. I progetti arrivarono, e i migliori vennero premiati con i finanziamenti messi a disposizione dal Comune, ma poi non se ne seppe più nulla. «Quel concorso era importante perché si prefiggeva non solo di salvaguardare i corridoi ecologici che sono il Bione, il Caldone e il Gerenzone, ma anche perché avrebbe permesso, ad esempio, di creare percorsi ciclopedonali che dalla montagna portavano direttamente al lago, e viceversa, toccando tutti i rioni della città, data la centralità dei tre corsi d'acqua». Un concorso che Alberto Valsecchi ritiene importante per Lecco soprattutto oggi «che di verde da salvaguardare è rimasto ben poco, ma che anzi c'è bisogno di rinaturalizzare. La realizzazione anche di uno solo di quei progetti avrebbe creato probabilmente delle reali alternative alla mobilità congestionata della città, dando più respiro al traffico, aiutando il turismo e restituendo ai lecchesi un po' degli spazi verdi che negli anni gli sono stati tolti».La Provincia di Lecco 14.04.08