OCCHI VERDI A LECCO

Colpirne 100 per educarne 1


Le moderne teorie di organizzazione del lavoro ribadiscono come un mandra da più di vent’anni quanto sia importante la creatività e l’innovazione. Quanto sia fondamentale che i dipendenti contribuiscano con le loro idee al miglioramento dell’organizzazione per cui lavorano. Il ministro Brunetta, con l’applicazione del suo personalissimo motto “colpirne cento per educarne uno”, ci ha finalmente svelato una verità più desolante. In realtà i datori di lavoro (pubblici e privati, ma forse quelli pubblici di più) apprezzano soprattutto la costanza o, più esplicitamente, il fatto che le chiappe dei sottoposti rimangano incollate alle loro sedie girevoli quanto il più a lungo possibile. Walt Whitman, il cantore del sogno americano, il padre della celeberrima ode che inizia con il verso "Oh Capitano, mio capitano" (filo conduttore del film L'attimo fuggente), una volta scrisse: “Quanto adoro un fannullone! Di tutti gli esseri umani non uno eguaglia un genuino, innato, immarcescibile fannullone. Egli appartiene a quella confraternita antica e onorevole che io venero al di sopra di tutti i vostri arrampicatori sociali, i vostri damerini ossequiosi e servili, i vostri oracoli politici”.Comunque il Brunetta (assenteista di primo piano da parlamentare europeo) il suo scopo lo ha già raggiunto: di casta non se ne parla più. La colpa dei mali italici è ricaduta sui sottoposti, su quei fannulloni di impiegati pubblici.Alberto Valsecchi