OCCHI VERDI A LECCO

Treno 15 Auto 2


Il treno batte l'auto per tempi e costi. Anche sulla martoriata tratta Lecco-Milano, arcinota per i disguidi, per i ritardi, per i disagi, per gli svantaggi, per il costante e progressivo peggioramento della qualità del servizio. È quanto risulta dalla gara tra auto e treno organizzata da Legambiente per il terzo anno consecutivo. Si chiama «trofeo Caronte», forse dal nome del funesto tragettatore dell'Ade che sulla sua barcaccia traghettava all'inferno le anime dannate (come si possono considerare i pendolari), fatto sta che in 15 casi su 17 il treno, partendo dai capoluoghi di provincia della Lombardia e da altre città, è arrivato a Milano prima di qualsiasi macchina, con gran risparmio dunque di tempo e anche di denaro per i viaggiatori.Nonostante tuttoLa verifica si è svolta giovedì: il treno è partito alle 7,51 dalla stazione di Lecco ed è arrivato a Milano alle 8,57; sempre alle 7,51 un'auto con a bordo i volontari di Legambiente è partita da Lecco ed è arrivata nel capoluogo lombardo alle 10,24. Dunque con un ritardo di un'ora e sette minuti che certifica quanto un viaggio in treno, per quanto scomodo e tutt'altro che puntuale, convenga di gran lunga. Anche dal punto di vista economico: la spesa totale di una corsa in treno ammonta a 4 euro e 50, mentre in auto i costi salgono a 19 euro e 20.È solo per andare da Cremona a Brescia e da Vanzaghello a Milano che l'asfalto batte la strada ferrata, per il resto non c'è paragone: il treno stravince la terza edizione del trofeo Caronte, confermandosi il mezzo più veloce ed efficace: «Una competizione per viaggiare come le centinaia di migliaia di pendolari lombardi tra ritardi, sovraffollamento e ordinari disagi - commenta l'associazione ambientalista - Ma non se la passano meglio i pendolari forzati dell'auto costretti nella morsa del traffico e dell'inquinamento per giungere al posto di lavoro, respirando nel loro abitacolo concentrazioni di polveri e inquinanti da traffico ben superiori a quelle 'open air'.Più veloci in ufficioAlla fine però è ancora il vecchio treno, sovraffollato, non sempre pulito e spesso ritardatario, il modo più veloce, sicuro ed economico per arrivare in tempo in ufficio».Un'osservazione che non assolve il trasporto pubblico oberato da una lunga serie di gravi pecche, tanto che il ritardo infrastrutturale rispetto alle città europee imponne un ripensamento perché nonostante tutto il treno rappresenta una mobilità sicura e pulita. Lo rileva Alberto Valsecchi, presidente dei Verdi di Lecco, che aggiunge: «Quando due anni fa i Verdi, a proposito dell'alta velocità, dicevano che, a fronte di risorse limitate, forse era più produttivo investirle nei treni per i pensolari, cioè nel trasporto ordinario, erano stati appellati come retrogradi e cavernicoli. Saggi e lungimiranti, invece, con il senno di poi, alla luce dei tagli che umiliano il trasporto ferroviario facendo giustamente infuriare i pendolari».La provincia 17 novembre 2008