OCCHI VERDI A LECCO

un brutto pareggio


Leggo riguardo “l'interessante” e "appassionante" dibattito sulla competizione tra Lecco e Como. Meglio la città Voltiana o quella Manzoniana?Io mi limito a rilevare che l'annuale classifica de “Il Sole 24 Ore” su la qualità della vita ha decretato, solo pochi giorni fa, un brutto pareggio. I due capoluoghi lariani sono entrambi crollati al settantaquattresimo posto in classifica: alle porte del quartile che raggruppa gli ultimissimi della classe. I problemi? Molti sono condivisi dalle due cugine: densità demografica insostenibile, smog, traffico, carenza di verde e vie ciclabili, ecc. Altri sono differenziati. La mia attenzione è stata tuttavia catturata da un dato tragicamente allarmante quanto colpevolmente sottaciuto: la mortalità per tumore sul totale dei decessi. Lecco è centoquattresima su centosette, Como, poco sopra, è novantasettesima. Dopo Lecco (35 morti di cancro ogni 100): Milano, Bergamo e Brescia. Immediatamente prima: Cremona, Lodi, Sondrio (centesima). Insomma, nonostante sia la sede dei migliori centri per la cura del terribile male, la Lombardia è il luogo dove l'incidenza del cancro è a livelli più alti: e di molto. Ma nessuno lo dice e nessuno fa nulla per rendere la regione più salubre. Credo però che molti lo sappiano o, almeno, lo sospettino, ma preferiscano dimenticarselo.D'altra parte che ci importa: come ogni sera Formigoni ci ricorda dal TG3 Lombardia, siamo tra le locomotive d'Europa, competitivi come pochi altri. E poi abbiamo l'Expo del 2015. Solo un pignolo un po' pedante come il sottoscritto può pretendere di vivere anche in una regione almeno mediamente salubre.alberto valsecchi