OCCHI VERDI A LECCO

quelli che il clima...


 Ammetto che quando ci si trova da settimane imbacuccati e col riscaldamento che sbuffa, il pensiero non corre immediato al cambiamento climatico che spinge verso il caldo. Nello stesso momento, in Islanda, c’è chi scuote il termometro per vedere se davvero faccia così poco freddo. Ecco, per capire la differenza tra tempo e clima, fra la temperatura che avvertiamo qui e ora e il trend climatico di lungo periodo che stiamo imprimendo al pianeta, si potrebbe partire dalla globalizzazione delle informazioni meteo: non è la maniera scientificamente più corretta, ma basterebbe.Il caos climatico, che alimentiamo bruciando petrolio e tagliando foreste, è un’altalena violenta e non un forno a crescita programmata. Eppure, basta qualche giorno di freddo in Italia per mandare in tilt la comprensione della realtà climatica globale. Alla fine di un anno tra i dieci più caldi degli ultimi due secoli un amico mi fa: «C’era un riscaldamento climatico fantastico sulle piste di Bormio: una neve...». E il vicino: «Com’era la storia del caldo?».Fossero solo loro. Fosse solo uno scherzo. Ma basta sfogliare i giornali per vedere che c’è chi prende sul serio le burle. Il sistema è semplice: si pesca la più ambigua delle informazioni prodotte ogni giorno, si estrae il più ambiguo dei frammenti di notizia e lo si presenta come la Verità che rompe il muro dei luoghi comuni. Il giorno dopo questa notizia si rivela una bufala? Niente paura: nasce un’altra Verità che durerà almeno tre ore. È così che rischiamo di finire lessati.Alberto Valsecchi