Quando la concentrazione di polveri sottili nell'aria permane per più giorni a livelli dannosi per la salute, i politicanti si dividono e accapigliano tra i fautori di misure tampone (contingibili ed urgenti in linguaggio giuridico) e i sostenitori di misure strutturali. Il fatto è che non appena il pericolo cala, le une come le altre vengono frettolosamente ricollocate dove erano giaciute sino a pochi giorni prima: nel dimenticatoio. Il nulla di fatto di questa partita, che si gioca sulla pelle dei cittadini, cela un peccato non meno grave: la totale assenza dei piccoli interventi di ordinaria amministrazione che, se non risolvono il problema aiutano ad alleviarlo. Mi riferisco ad esempio a quella che dovrebbe essere la normale, periodica pulizia delle strade. Abituati a girare per le vie lecchesi col sedere incollato ai sedili delle auto forse non ci si fa caso, ma ai bordi delle strade è tutt'oggi accumulata polvere, sabbia e ghiaia gettata in quantità industriale in occasione della copiosa nevicata dicembrina. Anche quella roba li, sollevata ad ogni passaggio veicolare, è inquinamento atmosferico, è veleno che inaliamo. Il comune, così tempestivo nel buttare tonnellate di conglomerato per consentire al traffico di non arrestarsi, attende poi mesi, quando non i temporali estivi, per lavare le strade e ridare sollievo ai polmoni dei lecchesi messi a dura prova da polveri invernali ed ozono estivo. Vorrei conoscere se e come i candidati sindaci intendono muoversi tra ordinanze, politiche strutturali e ordinaria amministrazione per risolvere l'annoso e nefasto problema. Ad oggi non li ho ancora sentiti annoverare la questione tra le priorità. Mancano meno di 2 settimane al voto, poche ma sufficienti per una conversione in corso d'opera. Io lo auspico per il bene di chi abita e vive questa città che merita di essere più rispettata da chi la amministra. Alberto Valsecchi
piccole cose di buon gusto
Quando la concentrazione di polveri sottili nell'aria permane per più giorni a livelli dannosi per la salute, i politicanti si dividono e accapigliano tra i fautori di misure tampone (contingibili ed urgenti in linguaggio giuridico) e i sostenitori di misure strutturali. Il fatto è che non appena il pericolo cala, le une come le altre vengono frettolosamente ricollocate dove erano giaciute sino a pochi giorni prima: nel dimenticatoio. Il nulla di fatto di questa partita, che si gioca sulla pelle dei cittadini, cela un peccato non meno grave: la totale assenza dei piccoli interventi di ordinaria amministrazione che, se non risolvono il problema aiutano ad alleviarlo. Mi riferisco ad esempio a quella che dovrebbe essere la normale, periodica pulizia delle strade. Abituati a girare per le vie lecchesi col sedere incollato ai sedili delle auto forse non ci si fa caso, ma ai bordi delle strade è tutt'oggi accumulata polvere, sabbia e ghiaia gettata in quantità industriale in occasione della copiosa nevicata dicembrina. Anche quella roba li, sollevata ad ogni passaggio veicolare, è inquinamento atmosferico, è veleno che inaliamo. Il comune, così tempestivo nel buttare tonnellate di conglomerato per consentire al traffico di non arrestarsi, attende poi mesi, quando non i temporali estivi, per lavare le strade e ridare sollievo ai polmoni dei lecchesi messi a dura prova da polveri invernali ed ozono estivo. Vorrei conoscere se e come i candidati sindaci intendono muoversi tra ordinanze, politiche strutturali e ordinaria amministrazione per risolvere l'annoso e nefasto problema. Ad oggi non li ho ancora sentiti annoverare la questione tra le priorità. Mancano meno di 2 settimane al voto, poche ma sufficienti per una conversione in corso d'opera. Io lo auspico per il bene di chi abita e vive questa città che merita di essere più rispettata da chi la amministra. Alberto Valsecchi