OCCHI VERDI A LECCO

Crisi greca


Ancora non si sa se mai sarà attivato il piano europeo di prestiti bilaterali alla Grecia per un totale, quest'anno, di 30 miliardi. Una cosa però è sicura: se mai scatterà, più che un'operazione di solidarietà europea sarà un buon affare per chiunque allargherà i cordoni della borsa. Altro che costo per i cittadini-contribuenti dell'area euro come riportato da molti quotidiani.Al tasso convenuto del 5%, la Germania ci guadagnerebbe quasi 622 milioni. La Francia incasserebbe interessi per oltre 465 milioni. Concedendo 5,5 miliardi, l'Italia avrebbe un ritorno di quasi 356 milioni. E vogliono farla passare per solidarietà alla Grecia. Ma dove, ma quale? Sono semplicemente prestiti ben remunerati.Va detto, naturalmente, che la Grecia i suoi guai se li sia andata a cercare, che senza truccare i conti non avrebbe avuto le carte in regola per entrare nell'euro e che ora sia condannata a una dolorosa ma inevitabile traversata nel deserto per ritrovare conti in ordine e un'economia competitiva. Ma da qui a far credere ai cittadini che dovranno fare sacrifici per Atene, pagando, nel caso degli italiani, 92 euro a testa come hanno scritto molti giornali, ne passa. Nessun aiuto degno di questo nome ma prestiti a tassi remunerati il 5% annuo.Detto questo, non si può ignorare il rischio che la situazione finanziaria di Atene comporta sul medio e lungo termine. Né la preoccupazione di scoraggiare il contagio ellenico dentro Eurolandia. Però, per favore, nessuno vesta i panni del buon Samaritano: per ora non è proprio il caso.Forse i giornali, prima di sbandierare una notizie, dovrebbero farsi una semplice domanda: è vera?Alberto Valsecchi