Messaggi del 10/03/2006

Attività estrattiva non consentita General Sindes

Post n°23 pubblicato il 10 Marzo 2006 da verdimaddaloni.it
Foto di verdimaddaloni.it

di Franco D'Angelo - da denaro.it

Il Genio Civile lo scorso 3 dicembre ha avviato il procedimento di revoca dell’autorizzazione all’attività estrattiva di cui è titolare la società General Sindes spa. Ma l’azienda, che fa parte del gruppo Caturano, ed estrae materiali inerti di natura calcarea in località San Michele e Creta, nel comune di Maddaloni, rivolge un appello alle istituzioni, affermando che l’iniziativa è destinata a “compromettere l’andamento e la vita stessa dell’azienda (che nel 2005 ha fatturato 25 milioni di euro ed occupa attualmente centosette addetti)”, portandola alla chiusura.

Il settore provinciale del Genio civile avvia il procedimento di revoca dell’autorizzazione all’attività estrattiva di cui è titolare alla società General Sindes spa. Ma l’azienda, che fa parte del gruppo Caturano, ed estrae materiali inerti di natura calcarea in località San Michele e Creta, nel comune di Maddaloni, non ci sta: dichiara guerra al funzionario regionale che dirige l’ufficio ed investe della questione una serie di autorità più o meno competenti in materia (presidenza del Consiglio dei ministri; ministeri dell’Ambiente, delle Attività produttive, dell’Interno; presidenza della Regione; assessorato regionale alle Attività produttive; Procura generale; Prefetto).
“Il 6 aprile 2005 — si legge nella nota — la società General Sindes ha presentato rituale domanda di rinnovo dell’Ose (Ordine di servizio per l’impiego di esplosivi), ma il funzionario responsabile del settore Genio Civile di Caserta, Vincenzo Di Muoio, ha manifestato la sua opposizione, dichiarando che la volontà concordemente manifestata dagli enti preposti anche nel corso di incontri tenutisi presso la Prefettura di Caserta è quella di chiudere le cave. Indirizzo questo che gli imporrebbe di negare ogni permesso estrattivo e di scandagliare tutta l’attività pregressa per ricercare ogni possibile motivo di contestazione”.
E successivamente, in data 3 dicembre 2005, il Genio civile comunica l’avvio ufficiale del procedimento di revoca dell’autorizzazione all’attività estrattiva.
Un’iniziativa questa che — secondo la proprietà — è destinata a “compromettere l’andamento e la vita stessa dell’azienda (che nel 2005 ha fatturato 25 milioni di euro ed occupa attualmente centosette addetti)”, portandola alla chiusura.
Di qui la richiesta tendente ad accertare “se e quale ente superiore, ovvero se e quale persona, di sua iniziativa abbia direttamente o indirettamente invitato Di Muoio ad attivarsi al fine della chiusura della cava, dal momento che nessuna legge consente ciò, ed anzi le norme in vigore tutelano l’attività produttiva nel settore”.  

15-02-2006

 
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