T’andrebbe una pizza a tre, io, tu e John Belushi, che ne dici?

Ora i nostri fuochi sono spenti e nessuno ce li potrà riaccendere.

Come siamo diventati seri. E come invece eravamo stupidi. Stupidi ma felici.

Eravamo tutti rivoluzionari. Ora siamo tutti rinnegati.

Abbiamo sbagliato tutto? Ti prego, dimmi di no, ma non per farmi contento, dimmi che lo pensi veramente, dimmi che male che vada finora ne è valsa la pena, abbiamo giocato, forse abbiamo perso ma almeno qualche sfizio e qualche risata, qualche scopata e qualche nottata l’abbiamo passata. Fottuti, persi, rottinculo, figlidiputtana, imbroglioni, onesti, maledetti,…

Ora diventa più difficile pure prendere per il culo noi stessi, mentirci, rimandare, continuare a essere ragazzacci scapestrati, come è sempre piaciuto a noi. Io vorrei esserlo per sempre, per tutta la via, perché è bello, perché i grandi mi hanno sempre fatto tristezza, con i loro discorsi seri, con il loro pensare alla vecchiaia,…

…tante volte siamo andati via e tante volte siamo ritornati. Non avevamo vincoli, non avevamo legami, cordoni, palle al piede, non avevamo padri né figli, eravamo noi, forti, liberi, indipendenti. …Eppure stiamo ancora qua, a farci inumidire da questa umidità strana, che qui mai abbiamo avuta, pure il tempo s’è cambiato, son cambiate le facce,…

Noi diffidenti, noi annoiati, noi rottinculo, noi figlidiputtana abituati ormai a tutti, impassibili e ubriaconi, fumati e consumati.

Davanti agli specchi ci passiamo distrattamente e facciamo finta di non guardarci mai, ci prendiamo per il culo da soli non ammettendo che qualcosa c’ha segnato, forse tutte quelle liti, quelle incomprensioni, quel nostro fumare nervoso…

Quante rughe sono passate sui nostri pensieri e li hanno abbattuti segnandoci dentro oltre che fuori.