Verenice

La solitudine


La mia vita è cambiata la notte in cui ho visto morire una persona alla quale volevo molto bene.Il dolore per la perdita è venuto dopo, quella notte di cui ricordo ogni minuto, è stata la sua assoluta solitudine a sconvolgermi, eravamo in tanti al suo capezzale ma è morta sola perché è voluta vivere sola, arroccata nella sua superbia e nella sua arroganza. Col tempo, crescendo, ho capito che la sua era solo paura, paura di non essere abbastanza, paura di soffrire, una vita orgogliosa fino alla solitudine assoluta perché nessuno poteva essere alla sua altezza. Nelle mie vene scorre il suo stesso sangue, la stessa famiglia “impegnativa” per la quale se sei meno che un professore universitario si vergognano a parlare di te, la sua stessa tentazione di sposare un cavalier servente solo per salvare le apparenze e far stare zitte quelle voci insistenti e assurde, un misto di invidia per la libertà che pare non ti meriti e di vergogna per quello che penserà la gente.Fino a quella notte avevo più o meno resistito cercando di salvare capra e cavoli, pur essendo la pecora nera vivevo lontana e sentivo poco le richieste altrimenti continue, ma con un lavoro “per bene” che mi faceva guadagnare abbastanza da farli stare un po’ zitti. Dopo quella notte tornai a casa e tutto mi apparve assurdo e ridicolo, un solo mantra nella mia testa: io non sono come lei, io non voglio morire sola, io non sono come lei, io non voglio morire sola.