poesie e arte

Post N° 7


Vecchio e solingo come un eremitapensai che un cane render lieta poteaquesta mia triste vita.La trovai una notte accucciata in una strada.Era una cagna lacera, sporcae piena di ferite per le botte.Le feci una carezza e poi un'altra ancora.Lei mi ricambiò felicecon una slappata in faccia.Ora è il mio cane.Le parlo e mi risponde con la codae mi segue sempre in ogni dove:ha capito che sono il suo padrone.Kiwi le dissi una serata:c' è poco da mangiare e son senza soldie la pensione è appena terminata.Lei mi guardo come per dirmi:non ti preoccuparese per due o tre giorni sarò affamata,da randagia c'ero abituata.E' arrivato il giorno a me assegnato.All'ufficio postale, in fila con gli altri pensionatie con in mano il libretto un po' sciupato,aspetto la pensione e gli arretrati.La cagna si è stretta a me.E' come se avesse già capitoche quella lunga attesa ci avrebbe soddisfatto l'appetito.L'inverno è stato rigido quest'annoe la mia casa è fredda senza il fuoco.Kiwi mi è stata sempre appiccicatae con il suo fiato mi riscaldava un poco.La primavera è giunta finalmente.Con Kiwi esco e vado incontro al sole.Odo lievi rintocchi di campanee mi sgorgan spontanee le parole:Grazie Gesù di avermi dato un cane. (poesia ispirata da una lirica di M.Monti)