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Post N° 41


La vita continua, è da un bel po’ che non si scrive nel blog, ma purtroppo non si ha sempre voglia di fermarsi a scrivere! Ma in ogni caso anche se non si ricordano le parole e minuti trascorrono e con loro i momenti della tua vita, quindi anche nella mia in questo lasso di tempo sono accadute diverse cose, belle e meno che siano però sono accadute! Io e Marco siamo finalmente entrati nel Clan celtico degli Aes Cranna (un clan di artigiani), finalmente abbiamo affrontato il nostro primo festival celtico in provincia di Vicenza. Il nome della festa era “Venigallia Celtic Music Festival”, e si è tenuta il venerdì, sabato e domenica della terza settimana di Maggio! E’ stato un puro abbandono dal nostro ruolo nella società odierna, un lasciarsi tutto fuori e sentirsi dentro solo il fuoco che brucia, la verde erba sotto i nostri piedi e le dolci musiche celtiche! E’ stata forse la prima volta che nella mia vita non ho comandato ai miei pensieri e alle mie preoccupazioni di lasciarmi, la prima volta che non mi sono accorta da subito di non stare pensando a nulla a parte le emozioni e gli input che mi trasmetteva il luogo in cui mi trovavo e l’atmosfera! E’ stato un completo abbandonarsi alla natura in tutte le sue forme, è stato tutto puro e semplice! Niente telefoni, tv, computer, macchine e macchinari strani, aria condizionata o strani indumenti sintetici! Il fuoco che grande e alto ci riscaldava dal freddo della sera che si faceva sentire, le cornamuse che suonavano, i corni che si rispondevano tra di loro (il Pucci è diventato un maestro di corno!!!), l’idromele che rallegrava le menti e i corpi infreddoliti! Insomma un’esperienza unica, viva, pura, non  la avrei mai immaginata migliore di come in realtà si è dimostrata!Per il resto ho iniziato a lavorare in un azienda di modeste dimensioni vicino casa mia. All’inizio ero entusiasta, iniziavo finalmente un lavoro che mi avrebbe permesso di guadagnare qualche soldino da conservare per il futuro, ma effettivamente dopo i primi due giorni ero già distrutta. I buchi sono tanti, il pensiero di dover passare 8 ore della mia vita lì dentro quando prima ero sempre libera per i miei impegni personali, il dover sottostare a capi che non sono per niente simpatici e clementi lì dentro, essendo una grande azienda pretendono che dopo il primo giorno uno sia indipendente nel suo ruolo e efficientissimo –cosa che non è possibile per niente-. E’ un momento un po’ triste per me da questo punto di vista, ogni giorno che entro in quel posto mi sale un’angoscia che mi fa mancare il fiato, mi viene un nodo alla gola da non riuscire a deglutire (non sto scherzando, mi capita veramente questo). Vorrei piangere e correre fuori da quelle mura a volte, urlare contro quel grosso stabile di vetro e ferro e tutti quei grassoni insolenti che ci lavorano dentro, e invece devo reprimere sempre queste mie volontà e mostrarmi “felice e sorridente”. In altri momenti, invece, mi sento utile a qualcosa, mi sento di fare qualcosa con uno scopo, mi sento felice perché sto guadagnando quelli che mi permetteranno di migliorare la mia vita. Insomma è difficile fare passare queste 8 ore ogni giorno, ma dovrò farmele passare in qualche modo. La cosa che mi consola è che in ogni momento che io voglia posso mandarli tutti a cagare e licenziarmi, dato che non sono così disperata da dover lavorare a tutti i cosi in questo momento. Un’altra cosa brutta è il doversi abituare a sentire e vedere Marco meno di prima. In questo periodo sento la sua mancanza all’ennesima potenza, e se a volte penso che non lo posso vedere per quelle 8 ore di lavoro mi viene un’angoscia tremenda. Sto pensando molto di più a lui in questo periodo, per riuscire a continuare nel lavoro penso sempre che i soldi che guadagnerò serviranno anche per avvicinarmi di più a lui –intendo nel senso che si avvicinerà il momento del nostro matrimonio e il momento in cui andremo a vivere sotto lo stesso tetto-, e in questo periodo ne ho veramente una voglia matta. Poi a lavorare, essendoci l’ufficio estero, sento spesso parlare francese, come poi le altre lingue –persino il giapponese!-, e ho nostalgia della Francia. Mi piacerebbe imparare bene il francese e ogni tanto passare qualche settimana immersa nella Francia, così per rinfrescarmi la mente con le case parigine, le signore la mattina con le baguette sotto il braccio, la metropolitana con i metrò in arrivo e in partenza, gli artisti di strada strani, il Moulin Rouge, il romanticismo parigino! Ho tanta voglia di tornare in Francia con il mio Amore, svegliarci la mattina insieme e prendere il primo metrò che passa per visitare nuovi posti!!! Forse mi sono lasciata andare un po’ troppo ai ricordi delle mie scorse vacanze e ai miei sogni! Vi saluto sperando di scrivere pensieri migliori la prossima volta! Buona notte a tutti!