Dolcissimo vino inebriante a dissipare le mie paure le tue calde labbra, nettare d'ambròsia assaporai come antica dea, per liberare la pazzia dei sensi e della passione in un mare di onde profonde solcate di caldi respiri. E mi librai nelle sinuosità d'un lussureggiante giardino inciso d'acque limpide, si associò al palpito del cuore il loro andare rigoglioso, fu magia quel sapore vivo tra il profondo e l'inafferrabile sentire e non fu più soltanto l'ombra di un pensiero Patrizia M. (immagine dal web)