Mi ubriachi di passione tra le onde della rena violentata dalla forza degli abbracci e come schiava mi abbandono al volere del vento impetuoso e irato, mentre distendi il mio corpo e mi togli il respiro in questi attimi di pazzia che al limite dello spasimo erompono in mille pezzi a ferir la pelle Sento nel silenzio l'ansimar del tuo respiro, il piacere che ti avvolge e ho voglia di credere che non avranno fine questi attimi intensi che graffiano le pareti del cuore come punta di lancia che subdola ha iniettato veleno ora in circolo nel sangue Bisogno impellente di dissetarmi di te, del piacere che ti sorprende quando stretta tra la morsa delle tue gambe sprofondo nel buio tendendo una mano, come a voler fermare il tempo e bere ancora dal calice amaro la fiele vigliacca che mi tiene in vita Patrizia M.(immagine dal web:opera figurativadi
Fabio Maria Turrini )