Come sbarre indurite dal gelo gli occhi fissano lontano un punto impreciso in mezzo all'azzurro mare, mentre l'eco del tuo odio scava senza pietà alcuna e un'ombra imperterrita mi resta accanto silenziosa ripetendo una nenia ossessiva di parole che taglian come vetro. E mentre brucia sul rogo una fiaba fragile e palpabile come cenere, me ne vado stanca in questa assurda solitudine con addosso il marchio che mi hai impresso a fuoco sulla pelle. Un sol pensiero si affaccia alla mia mente, oh si, si... sarebbe molto dolce ora perdersi nell'immenso azzurro di questo mare osservando il lento gravitare di un gabbiano tra le correnti d'aria e lentamente con passi lievi entrar tra le onde che sferzate dal vento gelide s'infrangono a riva e ..non smetter più di camminare Patrizia M.(immagine dal web)