Come ombre maligne le sembianze crudeli e dolorose dei ricordi riemergono legate da un filo invisibile e si librano nell’aria come il fumo che usciva dal camino, dove i corpi martoriati dei compagni di sventura, prelevati con gancio come carne da macello, finivan la loro vita Chi sono io, che tra mille gabbie toraciche rinsecchite mi son salvato, che non ho visto fino in fondo quell’abisso mai sazio di vite umane Porto con me questa colpa, Io sopravvissuto, tornato per continuare la vita in compagnia di quell’inferno che si chiama passato Patrizia M.Nota: 27 gennaio - giornata della memoria -Molte persone sopravvissute ai campi di concentramento hanno continuato la loro vita sentendosi in “colpa” per essersi salvati. Colpa che è stata un grande incubo per Primo Levi che disse: Chi Ë tornato non ha visto fino in fondo la Gorgone e chi l’ha vista, non Ë tornato