Patrizia

Concerto di Capodanno da Vienna


 Il tradizionale concerto della Filarmonica di Vienna si tiene dal 1939, data della sua ufficialità, ma è nato dal matrimonio artistico del 1873 tra Johann Strauss ed i Filarmonici di Vienna e si basa, come detto in precedenza, su musiche degli Strauss (Johann Strauss padre, Johann Strauss figlio, Josef Strauss e Eduard Strauss) e sempre tradizionalmente viene concluso con due brani fuori programma: Sul bel Danubio Blu di Strauss jr e la Marcia di Radetzky di Strauss senior, che imancabilmente trascina il pubblico a scandire il tempo con il battito delle mani, seguendo il direttore e l'orchestra.Sul prestigioso palco si sono succeduti di edizione in edizione sempre artisti di grande spessore, ed ognuno di essi ha regalato note stilistiche ed interpretative alle opere scelte, tra essi l'indimenticabile maestro Herbert Von Karajan, Claudio Abbado, Carlos Kleiber Zubin Mehta, Riccardo Muti.Evento di fama mondiale, il concerto di Capodanno rappresenta per gli appassionati un appuntamento irrinunciabile e viene trasmesso dalla Sala d'Oro del prestigioso Musikverein, addobbata pe l'occasione con opere d’arte floreali di San Remo.
Quest'anno i Wiener Philharmoniker hanno eseguito,tra i classici di Strauss, brani come "Donauweibchen", "Abschiedsrufe" o "Debut Quadrille". oltre a "Die Schönbrunner" di Josef Lanner e una danza zingaresca tratta da "Die Perle von Iberie" di Joseph Hellmesberger. Un doveroso un omaggio a Franz Liszt, in occasione del 200° anniversario dalla nascita è stato attribuito con l’esecuzione del "Mephisto Walzer I".
In chiusura l’orchestra ha proposto il valzer "Mein Lebenslauf ist Lieb und Lust" (La mia vita è amore e piacere) di Josef Strauss figlio.  
Grande novità di questo concerto è stata la direzione dell'Orchestra, per la prima volta affidata al direttore Franz Welser-Möst, da luglio già direttore musicale della Staatsoper. Grande amante di Strauss, il direttore ha aggiunto nella scaletta dei brani da eseguire, un altro brano di Strauss padre, il "Cachucha Galop" che è andato ad affiancare la famosissima Marcia di Radetzky.
Personalmente, (premetto che non sono un'esperta di musica classica e ancora meno di direzione d'orchestra) ho trovato questo direttore veramente splendido. Di grande signorilità ed eleganza nei movimenti, mi ha subito attratta per il suo modo di comunicare con gli orchestrali, basata molto, a mio parere, sulla mimica facciale, gli sguardi e anche gli ammiccamenti. Questo dovuto anche, a quanto pare da lui stesso dichiarato, dalle difficoltà causategli da un incidente d'auto avuto in giovane età che gli ha leso tre vertrebre e che in occasioni di grandi esecuzioni ancora oggi gli causa grandi dolori. Ho visto spesso scambi di sorrisi tra lui e gli orchestrali che ritengo siano un buon segno di affiatamento. Anche il pubblico mi è sembrato molto entusiasta e la dimostrazione sono stati i lunghi applausi attribuitigli e le chiamate in scena al momento dei brani finali. Altro momento molto bello di tutto il concerto, il bellissimo "Prosit Neujahr!" pronunciato all’unisono con estrema regalità dagli orchestrali dopo poche parole pronunciate da Möst. Ma credo che l'emozione più grande sarebbe assistere al concerto direttamente dalla grande sala del Musikverein!Patrizia M.(immagini dal web)