verso ovest

di ritorno


parti.in un alba afosa. un po di nervosismo nella valigaia.arrivi, in un girno che piove, e che diventa di vento, che sa di mare.la città sembra non finire mai uguale e diversa a se stessa, sembra di conoscerla, come un vecchio amico, di cui non sai scordare i lineamenti, più la guardi, più scopri che ci sono cose nuove da scoprire.le case piccole, nascoste immezzo ai gattacieli, le mille persone che camminano per chilometri.i newyorkesi, che poi tanto sono serbi, croati, italiani, svedesi, belgi, cinesi. i profumi, i tombini che fumano come nei fumetti.e poi quella luce, quella che all'ora giusta taglia come una lama, e scopre i dettagli.le lettere dipinte sui muri, le parole.e poi il vento, che spazza improvvisamente, e trasforma la città.e la musica delle strade.e poi capisci perchè tutti parlano di bleeker strett.il tuo viaggio è fatto di scoperte, e di riscopperte di luoghi già vissuti, in cui hai voglia di annusare, di un ristorante pieno pieno di peperoncini accesi, di una libreria che ora è diventata un camiciaio, dei viaggi in metro verso la città da scoprire.poi ti manca il fiato, poi, è di nuovo sera, e new york diventa piccola, sotto il carrello.