Vertigine

Cadaveri abbandonati


 Colpito con una serie di coltellate, sgozzato e infine abbandonato in mezzo alla strada. Non per esibire un trofeo, ma per evitare i controlli di polizia e carabinieri nei magazzini in cui, a decine, i cinesi lavorano (in nero), vivono (in condizioni indescrivibili), crescono i loro figli (le carrozzine stanno accanto alle macchine per cucire), passano il loro non tempo libero (tra le cose, anche dormire a turno). Come se un cadavere davanti ad una fabbrica, fosse la normalità. Come se un corpo martoriato e insanguinato, non fosse motivo per indagare anche appena oltre il portone davanti al quale viene ritrovato. Come se bastasse un così agghiacciante abbandono per essere certi che il lavoro non subirà conseguenze (leggi sospensioni). Così fa la comunità cinese. I problemi, cadaveri compresi, fuori dalla porta sia che si tratti di morti ammazzati, sia che si tratti di morti per cause naturali. Non è questa la differenza. La differenza sta nel morire dentro un capannone e morire fuori. E' il luogo che discrimina, non la causa, non l'identità del morto, non il ceto. Semplicemente il luogo. E' assodato: tre casi in pochi mesi. Troppi per non credere che sia un nuovo fenomeno col quale fare i conti.