Vertigine

Il contatore del pianeta segna 7 miliardi


 
Siamo 7 miliardi. Con la nascita di Nargis, deliziosa bambina indiana, il pianeta conta 7 miliardi di abitanti. L'Onu aveva annunciato nelle settimane scorse che il 31 ottobre sarebbe arrivato il bambino, o la bambina numero sette miliardi. E così è stato. E come sempre, quando si tratta di mettersi una medaglia al petto – seppure simbolica come in questo caso – si è scatenata la guerra dei neonati e delle neonate. In lizza, per l'ambito numero 7 miliardi, ci sono stati quattro piccini nati tutti nel giro di pochi momenti: Yusuf in Turchia, Nargis in India, Danica nelle Filippine e Piotr in Russia. Se avessi dovuto scommettere, avrei puntato tutto sulla Cina come una perfetta qualunquista che non tiene conto di certe strategie politiche: il governo a Pechino si fonda anche sul pilastro dei figli unici. L'avevo dimenticato! Alla fine tutti d'accordo sulla piccola indiana, nata in un giorno di sovraffollamento delle nursery di tutto il mondo: in mezzo milione hanno visto la luce il 31 ottobre, quasi tutti in Asia. E' curioso vedere con quale ritmo i miliardi si sono moltiplicati: 1 miliardo gli abitanti del pianeta nel 1804; ci sono voluti ben 123 anni per raddoppiare, due miliardi nel 1927; nel 1959, dopo appena 32 anni, si è arrivati a quota 3 miliardi e dopo solo 15 anni, nel 1974, a quota 4 miliardi; 13 anni per diventare 5 miliardi, nel 1987, e 11 anni per crescere fino a 6 miliardi, nel 1998. E ora, dopo 13 anni dall'ultimo record, ecco la piccola Nargis. Il livello demografico è impressionante: ogni minuto in India nascono 51 bambini, ma quello che conta è che il numero 7 miliardi è una miss in un paese che ogni 1000 maschietti conta 890 femminucce, quando negli Stati Uniti il rapporto tra fiocchi azzurri e rosa è di 1000 a 955. Un differenziale enorme quello dell'India, da ricondurre in parte agli aborti selettivi, in parte alle mancate registrazioni all'anagrafe, in parte agli infanticidi. Bimbe invisibili... che Nargis sia un segno di speranza anche per loro.