Vertigine

Minzolini, rinviato a giudizio ma sempre fico


La premessa è che a me Augusto Minzolini piace. Tanto. Non come direttore, preciso subito, ma come uomo. Ha quell'aria da coltodecisoautoritariodolcemaschio che  mi indurrebbe a fare qualsiasi cosa. Qualsiasi. Stabilito che sul maschio mi limito purtroppo ad una percezione, posso però giudicare il giornalista: bravo quando lavorava per la carta stampata con all'attivo un paio di scoop memorabili. Punto. Sul resto parlano gli indici degli ascolti e parlano le fughe di giornalisti di primo piano (la signora Busi), e parlano anche certi editoriali che passeranno alla storia. Ora parla anche il rinvio a giudizio per peculato, con la Rai che ha annunciato che si costituirà parte civile. Secondo l'accusa, il bel direttore avrebbe speso qualcosa come 75mila euro utilizzzando carte di credito della Rai e li avrebbe usati per cene, fine settimana e viaggi. Di lavoro? Può darsi. Del resto un direttore ha vantaggi e spese che non sono concessi a giornalisti di provincia, di testate di provincia, che scrivono, a volte per non dire spesso, pezzi di categoria. Ad ogni modo, invidio chi ha accompagnato Minzolini nei suoi tour.. del resto c'è chi osanna Corona perché io non dovrei osannare Minzolini. Lo condannino se ha commesso un reato, e lo condannino al massimo della pena prevista dal codice penale. Ma io con lui ci andrei anche se fosse dietro le sbarre.